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di Luca Gandolfi
La mostra fotografica "Gente
di Mare" è già stata presentata al pubblico a Osimo (AN) nel 1994
presso il Caffè del Corso ed ha riscontrato un certo successo, tanto da porsi
all’attenzione del "Corriere Adriatico" (il principale
quotidiano della Regione Marche) e del settimanale "Il Contrasto"
(a diffusione locale).
La Mostra ha potuto annoverare tra i
suoi visitatori gente di ogni provenienza; tra i firmatari risultano
diversi tedeschi, uno spagnolo e addirittura un arabo.
Le foto che presento in questa
occasione sono solo una parte di quelle esposte nel 1994.
Nel frattempo la Mostra reale ha avuto
l'integrazione con altre immagini, mentre per le immagini già presenti è stata
eseguita una totale ristampa per portare il formato da un 18x24 a un
24x30.
Dal 1994 a oggi è cambiato anche
qualcosa d’importante nel modo, o forse nello spirito, con cui vengono
presentate le opere: a Osimo mi ero rifiutato di dare un titolo alla maggior
parte di esse, giustificando tale scelta come la volontà di non voler imporre
la mia visione particolare e di lasciare libero l’osservatore di vedere quello
che voleva nelle immagini; allo stesso modo e per le stesse ragioni non avevo
spiegato le chiavi di lettura della mostra.
Mi sono però ben presto accorto che,
se la mia scelta era teoricamente ed eticamente corretta, in realtà presentava
degli inconvenienti all’atto pratico: mi dilungavo spesso in spiegazioni
verbali. Ovvia quindi la mia decisione di rendere pubblico il titolo e di dare
un minimo di spiegazione delle principali chiavi di lettura in questa
presentazione.
La maggior parte delle foto sono un paesaggio
interiore, rappresentano cioè lo stato d’animo dell’autore e la
voglia di comunicarlo agli altri; altre sono uno squarcio di vita con spesso un
accenno a problematiche sociali.
Le foto possono essere assaporate
singolarmente e valutate come opere artistiche, ma vi è anche e soprattutto una
struttura portante che lega, ordina e dà un senso a tutta la sequenza delle
fotografie; varie tematiche che crescono e si sviluppano lungo tutto l’arco
della mostra, delle quali spero l’osservatore si accorga.
Accennerò brevemente solo alcune di
queste tematiche, lasciando a voi il piacere di individuarle nelle varie
sequenze di foto (benché nella Mostra virtuale ne manchino alcune):
innanzitutto il tema che dà il titolo alla mostra, "gente di
mare", dalla presenza umana fisicamente invisibile, ai vari tipi e
atteggiamenti di vivere il mare; "la solitudine" è una
costante in gran parte delle foto qui presenti, e non solo in quelle così
intitolate; "le generazioni" e il "ciclo di
vita"; "l’amore" nelle sue varie forme e
tendenze; vari "modelli di famiglia" accettati e non
dalla società; "l’infanzia" come frutto dell’amore,
come valore in se stesso, e il rapporto fra generazioni; "il
lavoro"; "le differenti culture", "il
contatto" e "la separazione" tra esse.
Questa mostra vuole anche essere un
messaggio di speranza per cambiare il mondo partendo da noi stessi, per essere
più attenti alla realtà che ci circonda, cogliere e apprezzare le cose belle
della vita, conoscere e capire tutto ciò che in un primo momento ci appare
strano o deviante e per questa ragione ci rende diffidenti nei suoi confronti:
dalla conoscenza nasce la comprensione e la solidarietà; dalla non-conoscenza
(anche detta ignoranza) nasce invece la diffidenza, la non-accettazione, l’ostilità
e l’aggressività.
Buona visione e ... buona riflessione.
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