Marzo 2009 |
Articolo Only on line |
di Luca Gandolfi |
[Articolo del 05.03.2008]
9 minuti pietosi in cui la maggioranza ha toccato il fondo
Pensavamo
di aver visto tutto, ma questa maggioranza di centrodestra non finisce di
stupirci (negativamente, si intende). Cosa è successo? Prima di arrivare alla
cronaca è necessaria una breve premessa.
Negli
ultimi mesi l’opposizione ha ravvisato una serie di comportamenti scorretti da
parte della maggioranza e del Presidente del C.d.Z. 5 che come gruppi politici
di opposizione abbiamo avuto modo di mettere nero su bianco in un documento
presentato nel C.d.Z. 5 del 5 febbraio scorso (P.G. 94945/2009).
In
un clima di tensione la battaglia politica si fa con i pochi strumenti che
l’opposizione ha per far valere le proprie ragioni, uno dei quali è quello di
abbandonare l’aula quando la maggioranza non è in grado di garantire il
numero legale.
Nelle
ultime occasioni però, quando l’opposizione annunciava di abbandonare
l’aula in segno di protesta, la maggioranza sospendeva le sedute con la
pantomima dell’esigenza di una “riunione
di maggioranza”, con l’unico reale scopo di prendere tempo in attesa
dell’arrivo dei consiglieri ritardatari. In alcune occasioni l’escamotage è
riuscito alla maggioranza.
All’inizio
della seduta del C.d.Z. del 5 marzo erano presenti 24 consiglieri (il numero
legale è 21) di cui solo 12 di maggioranza (su 25). Giunti al punto 4, dopo che
era appena stata respinta una questione pregiudiziale presentata
dall’opposizione, la maggioranza ha “fiutato” che probabilmente i
consiglieri di opposizione avrebbero abbandonato l’aula al momento del voto,
così ha chiesto la solita sospensione strategica. Nei circa dodici minuti di
sospensione sono effettivamente arrivati un paio di consiglieri di maggioranza,
ma ancora non sufficienti.
Così,
all’apparenza rassegnati a veder cadere il numero legale, il Presidente del
C.d.Z. 5 apriva la votazione. Il tabellone luminoso segnava le ore 19.28 e le
lucine accese erano prima 15, poi 16. Passava qualche istante e i consiglieri di
opposizione attendevano osservando
da fuori dell’aula che la votazione venisse chiusa, come normalmente avviene.
Ma nulla. Passavano i primi minuti, ma la votazione rimaneva aperta.
Incominciavano le proteste dei consiglieri di opposizione che da fuori
chiedevano che la votazione venisse chiusa. Ancora niente, la votazione rimaneva
inesorabilmente aperta. Arrivava anche Bove (FI), che con tutta calma prendeva
il suo tesserino magnetico e lo inseriva per aggiungersi ai votanti.
Per 9 interminabili e pietosi minuti il Presidente del C.d.Z. 5 ha
tenuto aperta la votazione. Uno squallido tentativo di raggiungere ad ogni costo il numero legale.
Un tentativo che però è miseramente fallito. Alla fine, quando la votazione è
stata finalmente chiusa, i votanti si erano addirittura ridotti a 14 perché
alcuni degli stessi consiglieri di maggioranza presenti si erano stufati di
quella inutile pantomima. La maggioranza
di centrodestra ha toccato il fondo.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5
Di Pietro Italia dei Valori