Febbraio 2007

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di Luca Gandolfi

[Articolo del 21.02.2007]

Protocollo: si torna all'età della pietra ... per poi tornare nell'era moderna

All’inizio di questa consiliatura avevamo salutato con favore le innovazioni tecnologiche introdotte per le convocazioni dei C.d.Z. e delle Commissioni (sms, e-mail, ecc.). Lo avevamo considerato un passo avanti nella direzione del progresso e dell’efficienza.

A febbraio, invece si è compiuto un balzo indietro nel tempo e si è ritornati all’età della pietra.

Cosa è successo? È presto detto: con stupore e sconcerto abbiamo constatato che le mozioni, le istanze, le interrogazioni che noi consiglieri di zona avevamo presentato in C.d.Z. 5 non venivano più protocollate con il sistema informatico del Protocollo Generale, bensì con un metodo amanuense che prevede un timbro che riporta la dicitura “Comune di Milano Consiglio di Circoscrizione 5” seguito da una data e da un numero scritto a mano! Sì signori, avete letto bene: un numero scritto a mano! Era il metodo che veniva utilizzato circa una decina di anni fa, poco pratico, assai laborioso e soprattutto che offre molte meno garanzie rispetto al sistema informatico in uso fino alla fine di gennaio 2007.

I motivi di questo cambiamento? Pare vi sia stata una direttiva fatta circolare dal centro ai vari Direttori di Settore (si dice con una e-mail). Una direttiva assai poco chiara in molti suoi aspetti e sicuramente non condivisa dalla componente politica del C.d.Z. 5 che durante la seduta del 8 febbraio sospendeva i lavori per una riunione urgente dei capigruppo. Ne scaturiva una istanza con richiesta di provvedimenti urgenti sottoscritta da tutti i capigruppo dei gruppi politici presenti in C.d.Z. 5 avente come oggetto “Richiesta di protocollazione di mozioni, istanze, interrogazioni o altri documenti/atti prodotti da consiglieri di zona mediante il sistema del Protocollo Generale, come da prassi consolidata”.

Le motivazioni addotte in tale istanza sono riconducibili al fatto che i consiglieri di zona operano mediante Atti Ufficiali in base a quanto stabilito dai Regolamenti vigenti e quindi, per essere considerati Atti Ufficiali a tutti gli effetti, devono essere protocollati con la modalità che offre le maggiori garanzie possibili in termini di certezza della data, della corretta e puntuale registrazione, che fornisce tutte le informazioni relative a chi ha presentato il documento e a quale ufficio lo ha in carico, ma soprattutto che garantire la massima trasparenza. Tutte caratteristiche in possesso del sistema informatico del Protocollo Generale, ma non di quello amanuense.

Gli uffici di zona hanno poi girato l’istanza a quelli centrali per un parere. Risultato: in attesa di chiarimenti dal centro, tutto bloccato. Nulla viene protocollato, né in un modo, né nell’altro.

Per fortuna il parere è arrivato abbastanza rapidamente con una e-mail del 16 febbraio,  distribuita in copia a tutti i capigruppo il 21 febbraio. Il parere è perentorio e non lascia adito ad alcun dubbio (citiamo): “[…] In relazione all’istanza in oggetto si ritiene che le mozioni, istanze, interrogazioni e documenti provenienti dai consiglieri di zona debbano essere protocollati in quanto tale categoria di atti non è ricompresa nell’elenco allegato alla deliberazione di Giunta n° 2891/2005, né ad esse può essere assimilata la tipologia […] contemplata nell’elenco.

Rimane ora da chiarire come e perché tutto ciò sia potuto avvenire.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5

Di Pietro Italia dei Valori 

info@lucagandolfi.it

www.lucagandolfi.it

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