Novembre 2005 |
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di Luca Gandolfi |
[Articolo del 23.11.2005]
Emergenza al quartiere Stadera: sequestrati 217 impianti a gas e altre 80 famiglie senza riscaldamento
Tempi
duri per chi abita allo Stadera! Non bastano i disagi per i lavori del Programma
di Recupero Urbano del quartiere (che sono il prezzo da pagare per vedere
migliorare le cose), ora ci si mettono anche gli impianti a gas non a norma di
legge e il riscaldamento che non funziona.
Andiamo
con ordine. A ottobre il Comitato Stadera-Savoia-Spaventa ci ha informato di
aver inoltrato insieme ai sindacati degli inquilini SUNIA e UNIAT una lettera
alle autorità competenti su una situazione di “Emergenza
sociale al quartiere Stadera”. Le forze politiche dell’Unione hanno
prontamente presentato in Consiglio di Zona 5 una istanza con richiesta di
provvedimenti urgenti (primo firmatario il consigliere Gandolfi) per sollecitare
una rapida soluzione al problema derivante dal sequestro degli
impianti alimentati a gas per uso domestico e
similari che, a seguito di alcune ispezioni ordinate dalla Magistratura, sono
stati ritenuti non a norma e pericolosi per l’incolumità pubblica e degli
stessi abitanti di tali immobili. L’indagine aveva avuto origine dal decesso
per intossicazione da monossido di carbonio di una giovane donna in via Palmieri
avvenuto nel mese di settembre.
Stiamo
parlando di 217 alloggi, di
cui solo circa 40 sono disabitati in quanto oggetto di interventi di
ristrutturazione. Parte di detti alloggi sono ubicati in stabili per i quali
sono in corso interventi di rifacimento o di
adeguamento degli impianti tecnologici nell’ambito del P.R.U. Stadera.
Il
sequestro, di fatto, ha comportato che
un importante numero di persone si trovano nella condizione di non poter usare né
lo scaldabagno né il gas da cucina.
Nulla
da eccepire sul provvedimento assunto della Magistratura nell’ottica della
sicurezza pubblica e dell’incolumità privata. Di fatto, però, si è venuta a
creare una situazione di emergenza che vede coinvolte famiglie con bambini e/o
persone anziane, alcune gravemente ammalate, tutte costrette a una condizione di
vita quotidiana di estremo disagio e insostenibile nel tempo.
Le
forze dell’Unione di Zona 5 hanno quindi chiesto: 1) nell’immediato,
all’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Milano di adoperarsi per un
intervento umanitario, predisponendo la
distribuzione di pasti caldi quantomeno alle fasce più deboli dei residenti
degli stabili in oggetto; 2) all’Aler e all’Assessore E.R.P. del
Comune di Milano di adoperarsi affinché, nel più breve tempo possibile, siano
installati degli impianti a norma e sicuri e venga così ripristinata una
condizione di vita normale.
A
questo problema, sempre al quartiere Stadera, si aggiunge poi quello del non
funzionamento dell’impianto di riscaldamento di alcuni stabili, che vede
interessate circa 80 famiglie. Anche
in questo caso il problema è stato portato a conoscenza del Consiglio di Zona 5
(segnalazione fatta dal consigliere De Allegri) e il Presidente del Consiglio di
Zona 5 si è preso l’impegno di sollecitare l’intervento dell’Aler affinché
il problema sia risolto nel più breve tempo possibile.
Noi consiglieri di zona di centrosinistra saremo attenti nel verificare che entrambi i problemi abbiano la massima attenzione delle autorità competenti. I cittadini dello Stadera hanno il diritto di pretendere di vivere in case riscaldate, di poter cucinare e farsi una doccia calda come tutti gli altri cittadini della nostra amata Milano.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)