Marzo 2005 |
Articolo Only on line |
di Luca Gandolfi |
[Articolo del 12.03.2005]
Vendita delle azioni AEM: quanti annunci con quei soldi!
IL
NO DEL C.d.Z. 5
Il
C.d.Z. 5 del 20 gennaio 2005 ha approvato un ordine del giorno proposto dalle
forze politiche del centrosinistra allargato (DS, Margherita, Italia dei Valori,
Verdi, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e l’indipendente di
CentroSinistra) che esprime parere contrario alla vendita da parte del Comune
delle azioni AEM.
L’approvazione
di questo documento politico è stata resa possibile dal sostegno che le forze
di opposizione hanno trovato al momento del voto da parte del nuovo PSI e della
Lega Nord. La “maggioranza” è così andata sotto: 20 i favorevoli al testo
che esprime il parere contrario alla vendita delle azioni AEM, e solo 14 i
contrari (FI, AN, UDC).
Significative
anche le considerazioni scaturite dal dibattito da cui è emerso che in questo
caso non si stava facendo una battaglia ideologica contro le privatizzazioni. Il
“NO” alla vendita delle azioni AEM aveva ragioni di merito e di contenuto.
La vendita delle azioni AEM – è stato sottolineato in più interventi –
rappresenta un grave errore strategico da parte del Comune di Milano: primo,
perché con il suo bilancio in attivo era in grado di garantire ogni anno delle
importanti entrate nelle casse cittadine (qualcuno ha parlato di circa 280
miliardi delle vecchie Lire); secondo, perché faceva risparmiare al Comune
molti soldi grazie alla fornitura di molti servizi. Ora, dopo la
privatizzazione, anche il Comune dovrà pagare le bollette senza però intascare
gli utili alla fine dell’anno. La privatizzazione di AEM è quindi, prima di
tutto, una scelta strategicamente sbagliata.
Molto
pesanti le affermazioni fatte in aula dal consigliere della Lega Nord che, dopo
aver ricordato che anche in Consiglio Comunale la Lega aveva espresso
valutazioni critiche, ha dichiarato che la vendita delle azioni AEM “è
un favore fatto agli amici del Sindaco”.
L’approvazione
di questo ordine del giorno è un segnale politico importante che
l’istituzione a più diretto contatto con i cittadini vuole far giungere alla
Giunta Albertini. Ma va anche detto che al di là di questo significato politico
non può far nulla: non costituisce cioè un impedimento alla vendita che è
stata fatta delle azioni AEM.
L’INTERROGAZIONE
Un
capitolo a parte meritano poi i numerosi annunci fatti dai vari Assessori circa
i progetti che il Comune intenderebbe mettere in piedi con i soldi che incasserà
(e che in parte dovrebbe già aver incassato) con la vendita delle azioni AEM.
Abbiamo
infatti l’impressione che se si facesse la somma dei soldi che il comune
dovrebbe spendere con tutti i progetti e le iniziative che ha annunciato di fare
grazie alla vendita delle azioni AEM, con ogni probabilità si scoprirebbe che
il totale è molto maggiore a quelli che saranno i soldi derivanti dalla vendita
delle azioni AEM.
Per
questa ragione il consigliere Gandolfi (indipendente di CentroSinistra) ha
presentato a nome dell’opposizione una interrogazione (PG. 68898/2005 del
24/01/2005) rivolta al Sindaco in cui vengono poste le seguenti domande
(citiamo): “1) quanto il Comune di Milano prevede di incassare dalla vendita delle
azioni AEM? 2) chiediamo che ci venga fornito l’elenco completo dei progetti
che il Sindaco e/o alcuni Assessori della Giunta e/o alcuni componenti di
maggioranza del Consiglio Comunale, hanno annunciato che verranno realizzati
utilizzando i soldi che il Comune incasserà dalla vendita delle azioni di
A.E.M., fornendo per ciascuno dei progetti annunciati il costo preventivato.”
Siamo proprio curiosi di vedere cosa ci risponderà il Sindaco!
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)