Settembre 2004

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di Luca Gandolfi

[Articolo del 11.09.2004]

NUOVE NORME:

Il salto ad ostacoli del Consiglio di Zona  

Ai primi di settembre i quotidiani avevano lanciato l'allarme come se fosse una questione che riguardava esclusivamente Palazzo Marino, ma nel giro di pochi giorni ci si è resi conto che il problema era forse maggiore per quanto concerne il funzionamento dei Consigli di Zona.

Stiamo parlando del blocco degli straordinari dei dipendenti comunali, imposto dal Decreto Legislativo del 19 luglio 2004 n° 213 che ha modificato in parte il D.Lgs del 8 aprile 2003 n° 66.

Detto in parole semplici, la legge stabilisce che i dipendenti pubblici non possono superare le 180 ore di straordinario all’anno, eccezione fatta per alcune categorie ritenute di pubblica utilità. Una cifra che i dipendenti comunali in organico agli uffici delle nove Zona di Milano (quelli che consentono il funzionamento dei Consigli di Zona e non solo) superano con facilità. 

Il Consiglio e le Commissioni di Zona 5 ne hanno già provato gli effetti. 

La prima a subirne le conseguenze è stata la Commissione Commercio della Zona 5 convocata per le ore 21.00 del 8 settembre che si è vista costretta a revocare la convocazione e rinviarla a data da definirsi. In seconda battuta toccherà al Consiglio di Zona che, come le Commissioni, dovrà terminare i suoi lavori entro le ore 20.00. 

Tanto per capirci, fino ad ora i C.d.Z. 5 si erano quasi sempre riuniti in orario serale e nell'ultimo periodo le convocazioni erano con inizio alle ore 20.15 e fine alle 23.15. D'ora in avanti cambia tutto. Probabilmente si procederà per tentativi, cercando di capire quale sia la formula che riesce a garantire l'operatività del Consiglio che, è bene ricordarlo, per poter iniziare i lavori necessita della presenza di almeno 22 consiglieri sui 41 eletti e, come noto, la stragrande maggioranza dei consiglieri di zona svolgono la loro attività di rappresentanti quando terminano la loro attività lavorativa o professionale. 

Il C.d.Z. 5 del 16 settembre, ad esempio, è stato convocato alle 17.45 con termine dei lavori prevista per le 19.50 e sarà un test importante per verificare la funzionalità di questa nuova fascia oraria di convocazione. L'alternativa possibile è quella di fare una prima convocazione fittizia al mattino, con la certezza che andando deserta si passerebbe in seconda convocazione in un orario pomeridiano, quindi con la necessità di soli 11 consiglieri presenti per garantire il numero legale. Questa seconda opzione, oltre ad essere una ipotesi ancora da verificare da un punto di vista regolamentare, potrebbe non piacere alla maggioranza perché c'è sempre il rischio che si ritrovi con meno consiglieri in aula rispetto all'opposizione.

Per le Commissioni il problema è un po' diverso perché in Zona 5 l'Art. 29 punto 5 del Regolamento Interno stabilisce che le Commissioni non possano riunirsi prima delle ore 18.00. Ciò vuol dire che d'ora in poi la fascia oraria per poter convocare le Commissioni si restringerà dalle 18.00 alle 20.00: due ore di spazio per convocare e far lavorare le Commissioni di zona, i cui orari ovviamente non possono coincidere o sovrapporsi. Verosimilmente si potranno convocare al massimo due Commissioni al giorno dal lunedì al venerdì, con l'esclusione del giorno in cui si riunisce il C.d.Z., la prima dalle 18.00 alle 19.00, la seconda dalle 19.00 alle 20.00. In molti casi però questo è pura utopia, perché molte Commissioni hanno la necessità di due ore di tempo per esaurire gli argomenti posti all'ordine del giorno. 

Insomma, un vero e proprio salto ad ostacoli per i Consigli di Zona di Milano.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)

info@lucagandolfi.it

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