Ottobre 2003 |
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di Luca Gandolfi |
C.d.Z. 5: il CentroDestra si spacca
Cronaca di una clamorosa spaccatura tra Alleanza Nazionale e Forza Italia
Nel
corso della Commissione Cultura del 17 settembre vi erano stati i primi segnali
che all'interno della maggioranza di CentroDestra vi erano dei dissensi sulla
programmazione per il quarto trimestre dei fondi MAAP proposta dal Presidente
della Commissione, Marzocco (FI).
Al
momento di votare per esprimere il parere della Commissione, infatti, tutti i
consiglieri di Alleanza Nazionale, della Lega Nord e del CCD sceglievano
l'opzione dell'astensione, mentre Forza Italia votava compatta a favore. Il
parere della Commissione risultava comunque favorevole, ma solo grazie al
sostegno delle forze politiche del CentroSinistra che, pur avendo criticato il
metodo adottato da Marzocco (FI) per la selezione delle iniziative proposte, ne
condividevano il contenuto.
Si
arrivava così al C.d.Z. 5 del 2 ottobre quando si recuperava il punto 7 rimasto
dal C.d.Z. 5 precedente del 25.09.2003, inerente proprio la programmazione del 4°
trimestre della Commissione Cultura. Appena aperto il dibattito, il capogruppo
di Alleanza Nazionale, Rusconi, chiedeva una sospensione per una riunione di
maggioranza. Riunione che durava circa una mezzora e al termine della quale
veniva finalmente aperto il dibattito. I primi ad iscriversi a parlare erano
tutti i cinque consiglieri di Alleanza Nazionale con in testa il loro
capogruppo, Rusconi, il quale esordiva rivolgendo una serie di critiche sia di
sostanza che formali alla proposta di delibera della Commissione Cultura,
chiedendone il rinvio in Commissione per rivederne i contenuti. Precisava poi
che, qualora la richiesta non fosse stata accolta, AN avrebbe presentato una
serie di emendamenti, iniziando a dare lettura dei primi.
Significativo
anche l'intervento del VicePresidente del C.d.Z. 5, il consigliere di AN Zolla,
il quale, dopo aver presentato una serie di emendamenti, accusava Forza Italia
di aver voluto il muro contro muro col suo alleato, aggiungendo subito dopo che
AN non si sarebbe fatta intimorire. Al termine del suo intervento rilevava però
che questo non era un comportamento da tenersi tra alleati in una coalizione e
che forse sarebbe stato utile chiedere un nuovo responso ai cittadini.
Veniva
poi il turno del Presidente della Commissione Sanità, la consigliera di AN
Silvia D'Ambrosio, la quale si limitava a presentare un solo emendamento e si
diceva dispiaciuta per la mancanza di dialogo con i loro alleati di FI.
L'ultimo
ad intervenire era il consigliere Procaccini (AN) che leggeva il suo pacco di
emendamenti, mentre la consigliera Gallia (AN) che si era precedentemente
iscritta a parlare, al momento del suo turno non era presente in aula e
rinunciava quindi al suo intervento.
Agli
interventi dei consiglieri di AN rispondeva il Presidente della Commissione
Cultura precisando che questa proposta di delibera aveva gli stessi elementi
formali delle delibere di programma delle Commissioni Sanità e Sport su cui i
colleghi di maggioranza, a suo tempo, non avevano avuto nulla da eccepire.
Respingeva quindi la richiesta di rinvio in Commissione, e dava parere contrario
a tutti gli emendamenti presentati da AN.
Dopo
più di un'ora di sospensione, il Presidente del C.d.Z. 5, Pessognelli,
comunicava le sue decisioni circa l'ammissibilità o meno degli emendamenti
presentati: dei 16 emendamenti presentati da AN ne risultavano ammissibili solo
la metà.
Nei
confronti di questa decisione si levavano le proteste di Rusconi (AN) e Zolla
(AN) i quali chiedevano a gran voce di mettere a verbale le motivazioni con cui
il Presidente riteneva inammissibili alcuni emendamenti, riservandosi la facoltà,
ove possibile, di appellarsi.
In
questo modo si chiudeva (per sopraggiunto limite di orario) il Consiglio del
02.10.2003, lasciando a quello successivo del 09.10.2003 il compito di discutere
uno ad uno gli emendamenti rimasti.
Al
momento paiono oscure le ragioni di questa spaccatura tra AN e FI. In proposito
si possono fare solo alcune ipotesi, tra cui la più accreditata sembra essere
quella secondo cui AN avrebbe voluto continuare il braccio di ferro con
l'opposizione respingendo tutte quelle iniziative provenienti da associazioni in
un qualche modo ritenute legate all'area socioculturale di sinistra, senza
neanche entrare nel merito delle iniziative proposte.
Qualsiasi sia la motivazione di questa spaccatura clamorosa all'interno della maggioranza di CentroDestra, rimane il fatto che il C.d.Z. 5 torna ad essere bloccato, con grave danno per la cittadinanza. Una ulteriore dimostrazione (nel caso ce ne fosse ancora bisogno) dell'incapacità di governare del CentroDestra.
Luca Gandolfi