Settembre 2002

Articolo Only on line

di Luca Gandolfi

ASSOCIAZIONI SPORTIVE E PALESTRE SCOLASTICHE: TUTTO BLOCCATO !

Una Determinazione Dirigenziale della Direzione Centrale Decentramento e Autorizzazioni mette i bastoni fra le ruote alle concessioni di locali scolastici alle associazioni sportive

Il problema era nell'aria già da luglio, quando era giunta alle zone di tutta Milano una Determinazione Dirigenziale della Direzione Centrale Decentramento e Autorizzazioni (n°11/C del 02/07/2002) nella quale si stabiliva la procedura per la concessione degli spazi pubblici multiuso e dei locali scolastici. In pratica, tutta la questione nasce dalle ultime righe del punto 5 di questo documento, dove si precisa che: "Nel caso di parere favorevole del Consiglio di Circolo o d'Istituto, il Capo d'Istituto deve allegare al parere una dichiarazione dalla quale risulti che i locali scolastici da dare in concessione sono idonei, sul piano della sicurezza, allo svolgimento delle attività per le quali la concessione viene richiesta."

Quasi tutti i Capi d'Istituto però non se la sono sentita di assumersi tale responsabilità e non hanno firmato. Il risultato è che tutto è fermo.

Pochi a luglio avevano capito la portata del problema che si è manifestato poi a settembre in tutta la sua gravità quando sarebbero dovuti iniziare i corsi organizzati dalle associazioni sportive da tenersi nelle palestre scolastiche. Sorte analoga è toccata (o toccherà a breve) ai corsi che le varie associazioni culturali avrebbero dovuto svolgere nelle aule scolastiche. Quelle stesse palestre e quelle stesse aule che durante il giorno sono piene di alunni, alcuni dei quali avrebbero voluto seguire i corsi delle associazioni sportive e culturali, ma ai quali è stato impedito l'accesso perché i Capi d'Istituto non se la sono sentita di assumersi la responsabilità di dichiarare idonei quei locali. Una responsabilità che per anni si era assunta il Comune.

Del resto come potevano i Capi d'Istituto assumersi tale responsabilità dopo che per anni le Direzioni Didattiche hanno inviato ai Settori del Comune competenti una serie di documenti in cui chiedevano la realizzazione di numerosi interventi per la "messa a norma" delle scuole. Interventi che solo in alcuni (pochi) casi il Comune ha fatto, lasciando così molte scuole fuori norma. E ora il Comune ha il coraggio di chiedere ai Capi d'Istituto di assumersi delle responsabilità per delle mancanze che sono del Comune stesso (troppo comodo!).

Nel C.d.Z. del 16 e poi del 23 settembre sono venuti a porre il problema una nutrita rappresentanza delle associazioni sportive che da tempo svolgono la loro attività in zona. La signora Della Penna è intervenuta a nome di tutte le associazioni sportive spiegando che "le associazioni avevano fatto in tempo utile le loro richieste per l'uso delle palestre scolastiche, pagando le relative quote, ma a settembre hanno scoperto di non poterle utilizzare perché la Giunta Comunale aveva deciso che i Capi d'Istituto devono assumersi la responsabilità dell'idoneità delle palestre, pur non essendo dei tecnici. Alcuni corsi sarebbero già dovuti iniziare, ma sono bloccati e i genitori dei bambini protestano con noi".

"In realtà - le ha replicato il Presidente del C.d.Z. 5 - in base alla Legge n° 626 del 1980, i Capi d'Istituto avrebbero dovuto già da tempo assumersi tale responsabilità. Ora qualcuno ha deciso di esplicitare quello che già doveva avvenire prima".

Rimane comunque il fatto che tutto è drammaticamente bloccato. E a noi pare davvero scandaloso il comportamento del Comune e della Giunta che lo amministra: da un lato, non mette a norma le proprie strutture, pur essendo stato avvisato dei lavori necessari; dall'altro, chiede ai Capi d'Istituto di certificare l'idoneità dei locali scolastici sul piano della sicurezza.

È ora che gli Assessori competenti per materia del Comune di Milano si sveglino e trovino al più presto una soluzione.

Luca Gandolfi

  

FATTA LA DETERMINA … TROVATA LA SCAPPATOIA

Alcuni Capi d'Istituto, per ovviare il problema, hanno trovato utile sottoscrivere delle dichiarazioni di idoneità che rimandassero la responsabilità al Comune. Non sappiamo se tali formule siano da ritenersi valide, ma fino a prova contraria potrebbero rappresentare l'unica scappatoia al problema sorto. Pertanto ne forniamo una a titolo di esempio: "Il sottoscritto […], nella sua qualità di Capo d'Istituto, dichiara che i locali scolastici (palestra, spogliatoi e servizi) oggetto della presente richiesta, sono gli stessi che il Comune di Milano ha messo a disposizione per le attività ginnico sportive per gli alunni di questa scuola e pertanto sono da ritenersi idonei sul piano della sicurezza allo svolgimento delle attività analoghe per cui è stata richiesta la concessione, così come previsto dal punto 5 della Determinazione Dirigenziale della Direzione Centrale Decentramento e Autorizzazioni n°11/C del 02/07/2002."

 

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