Maggio 2000

Articolo Only on line

di Luca Gandolfi

Da anni assistiamo al deprecabile fenomeno del "manifesto selvaggio"durante le campagne elettorali.

AFFISSIONI ELETTORALI ABUSIVE: 

QUALI LE LEGGI?

Le regole esistono, pochi le rispettano. La soluzione? Non votiamo i candidati e i partiti che non rispettano gli spazi loro assegnati.

Ci siamo: inizia la campagna elettorale per le elezioni regionali.

Alcuni partiti sembrano essere troppo avvezzi a un malcostume che si è mostrato in tutta la sua tragica dimensione già in occasione dell'ultimo appuntamento elettorale del giugno scorso: il fenomeno del "manifesto selvaggio".

Si tratta di quella pratica utilizzata con sistematicità da alcuni candidati per cui ricoprono la città delle loro facce con espressioni falsamente sorridenti e dei loro nomi in caratteri cubitali, utilizzando anche spazi assegnati ad altri partiti, se non i cassonetti dei rifiuti o addirittura i muri di abitazioni private.

Tutto ciò ignorando nel modo più totale le regole che esistono e che assegnano ad ogni partito un particolare spazio (numero in alto) sui cartelloni metallici che vengono messi in tutta la città. Pertanto ogni volta che si vede una sfilza di manifesti elettorali uguali o dello stesso partito che riempiono in sequenza tutti i tabelloni elettorali presenti in una via si può essere certi che quel candidato o quel partito sta occupando abusivamente gli spazi di affissione assegnati ad altri.

È un malcostume che denota una profonda maleducazione e una mancanza di rispetto delle regole da parte del singolo candidato o del partito e questo non depone certo a suo favore.

Fanno bene quei cittadini che decidono di non esprimere la loro preferenza per quei candidati o non votare quei partiti che adottano con sistematicità tale metodo scorretto in campagna elettorale.

Fanno ancora meglio quei cittadini attenti e scrupolosi che telefonano alla Polizia Municipale denunciando tali fenomeni ed invitando i Vigili a venire in loco per prendere nota dell’infrazione commessa e multare i partiti scorretti, apponendo sopra al manifesto la scritta "Affissione Abusiva".

In Democrazia bisogna poter scegliere valutando le varie proposte e i programmi portati avanti dalle diverse forze politiche. Non è certo informazione elettorale quella che viene fatta attraverso le massicce affissioni abusive di manifesti con faccioni sorridenti; anzi, questa sembra un tentativo di voler imporre una immagine personale senza alcun contenuto alle spalle.

Possibile che a Milano non si riesca ad avere una vera campagna elettorale condotta con metodi corretti, nel pieno rispetto delle regole esistenti e in cui prevalga la discussione politica sui diversi contenuti dei programmi piuttosto che un’attenzione spasmodica alle persone candidate?

Credono davvero quei candidati che tappezzano Milano con la loro faccia di conquistare voti in questo modo?

Credo che chi lo pensa sia anche convinto di avere a che fare con dei cittadini distratti o stupidi. Per fortuna i milanesi sono più attenti e intelligenti di quanto questi candidati e i loro partiti credano.

La speranza è che questo breve articolo convinca tutti i candidati e tutti i partiti a condurre una campagna elettorale più corretta di quello che è stato fatto nel passato.

Se non lo faranno siamo convinti che saranno i cittadini a punire la loro scorrettezza e la loro disonestà non votandoli.

 

Quali sono i partiti più scorretti? Quante multe sono state fatte in occasione delle ultime elezioni del giugno ’99? A quanto ammontano? Chi non ha ancora pagato queste multe?

Alla prima domanda (i più scorretti) è facile rispondere, basta guardarsi in giro e osservare quali simboli di partito compaiono a raffica sui cartelloni elettorali (Forza Italia e Alleanza Nazionale).

Per avere un quadro chiaro riguardo agli altri quesiti ed anche per verificare se gli "scorretti" hanno pagato le multe, i DS del Consiglio di Zona 5 hanno presentato a gennaio una Interrogazione al Sindaco di Milano (Protocollo di Zona 5 N° 158/2000).

Il risultato è stato: nessuna risposta. Siamo ormai arrivati oltre i tempi consentiti dal regolamento (45 giorni), ma nonostante vi sia stato un ulteriore sollecito continua a non arrivare alcuna risposta dal Sindaco. Un silenzio colpevole? Forse il Sindaco e la sua forza politica hanno la coda di paglia?

I DS, nell’interesse dei cittadini milanesi, vogliono delle risposte. Questi dati non possono essere occultati e soprattutto le multe vanno pagate!

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 - Gruppo DS

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