1999

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di Luca Gandolfi

VOGLIAMO UN VERO DECENTRAMENTO

Lo scandalo dei Consigli di Zona: un’occasione per chiedere l’attuazione di un vero decentramento atteso da anni.

di LUCA GANDOLFI - E-mail

Lo scandalo dei Consigli di Zona si può riassumere in poche, brevi parole: "commissariamento" e "mancate elezioni".

L’amministrazione Albertini sembra ormai decisa a rimandare le elezioni per i Consigli di Zona, violando palesemente quanto previsto dalla legge, che - lo ricordiamo - in caso di commissariamento prevede che debbano essere indette nuove elezioni entro 90 giorni, un termine che è ormai scaduto, senza per questo destare la minima preoccupazione del Sindaco.

Questa è la recente storia che vede protagonisti i Consigli di Zona della nostra città. Uno scandalo a cui va posto rimedio cercando in tutti i modi di arrivare a nuove elezioni in tempi brevi e, possibilmente, con una nuova legge elettorale maggioritaria che consenta di conoscere subito dopo lo spoglio dei voti il nome del presidente eletto. Se questo non fosse possibile, bisognerebbe comunque porre rimedio a una situazione provvisoria - quella del commissariamento - che se si prolungasse nel tempo potrebbe diventare pericolosa: avremmo infatti dei commissari di Zona che controllano l’esito dei lavori che loro stessi effettuano in qualità d assessori: controllori di sé stessi!?!

Una situazione assurda che rischia di degenerare, privando, di fatto, i Consigli di Zona di uno dei pochi compiti che fino ad oggi avevano avuto: quello di controllori dei lavori e delle attività del Comune nella propria Zona circoscrizionale, verificando anche l’impatto che avevano sulla popolazione ivi residente e sull’ambiente.

A questa situazione indecente e contraria ad ogni principio democratico bisogna subito porre rimedio.

Tutto ciò ha avuto, se non altro, il merito di riportare all’attenzione di un numero sempre maggiore di cittadini su un’istituzione democratica poco conosciuta - i Consigli di Zona - restituendole una certa visibilità. Un’occasione unica per riaprire il dibattito sul decentramento.

Un decentramento fino ad ora mancato, che avrebbe potuto, e avrebbe dovuto fare dei Consigli di Zona l’anello di congiunzione con i cittadini, ma che, nella realtà, non è mai stato attuato, privando, di fatto, nel corso degli anni, questo organo di qualsiasi potere reale, fino a giungere all’assurdo estremo del commissaria-mento ad oltranza dei giorni nostri.

Quale dovrebbe essere il ruolo del Consiglio di Zona? Quali sono i pregi di un maggiore decentramento? Perché fino ad oggi le cose non hanno funzionato come avrebbero dovuto?

Sono domande fondamentali a cui bisogna trovare una risposta esauriente se si vuole procedere nella direzione di uno sviluppo democratico della società in cui viviamo e nella quale ai cittadini spetta - secondo l’opinione di chi scrive - un ruolo sempre più da protagonisti.

Prima di tutto occorre chiarire cosa non ha funzionato fino ad oggi:

1- non si è mai data dignità al Consiglio di Zona, trattandolo - di fatto - come una istituzione di serie B o C;

2- al Consiglio di Zona sono stati concessi solo poteri di controllo, che in alcuni casi si sono rivelati insufficienti per contrastare i grossi interessi economici che venivano gestiti dall’amministrazione centrale;

3- benché si tratti di una carica elettiva, al Consigliere di Zona spetta solo una cifra simbolica per ogni sua presenza nell’aula consiliare, impedendo a chiunque non sia un pensionato di dedicarsi a tempo pieno al suo incarico;

4- in troppe circostanze il parere del Consiglio di Zona è stato completamente ignorato dalle amministrazioni centrali, dando luogo a politiche che non rispondevano alle reali esigenze dei cittadini, ma solo alle logiche dei gruppi d’interesse e di potere presenti nella nostra città.

Tutto ciò ha comportato una serie di conseguenze. Prima fra tutte l’inefficienza. Non vogliamo certo sostenere che la mancanza di poteri ai Consigli di Zona sia l’unica causa di uno stato generale e diffuso di inefficienza in molti servizi pubblici, ma semplicemente che fino ad ora si è persa un’occasione preziosa per avvicinare i cittadini alle istituzioni, conoscere le loro reali esigenze e cercare di soddisfarle.

Infatti, l’inefficienza di una parte dell’amministrazione pubblica e di alcuni servizi sociali e alla persona è dovuta in parte a una mancanza di contatto diretto con i cittadini e a una serie di decisioni che vengono prese dal centro, con le conseguenze che accennavamo in precedenza.

Inoltre, la sempre maggiore complessità delle moderne metropoli come Milano, provoca un sovraccarico di funzioni nelle amministra-zioni centrali che rischia di bloccarle, aggravando, nel tempo, lo stato di inefficienza.

è necessario, allora, trovare in tempi brevi delle soluzioni che rappresentino un giusto equilibrio tra decentramento funzionale e centralismo amministrativo, in grado cioè di continuare a dare delle indicazioni di massima sulla linea da seguire, ma lasciando uno spazio e una libertà di gestione alle amministrazioni decentrate, delegando, ad esempio, ai Consigli di Zona alcune delle funzioni che oggi svolge il Consiglio Comunale o la Giunta, soprattutto per quanto concerne la gestione dei servizi alla persona, per fare in modo che rispondano meglio e più velocemente alle reali esigenze dei cittadini.

Occorre altresì che i Consiglieri di Zona eletti abbiano la tranquillità economica necessaria per poter svolgere a tempo pieno e scrupolosamente l’incarico affidatogli dai cittadini della loro circoscrizione. Cosa vuole dire questo? Molto semplice: che i Consiglieri di Zona devono avere una retribuzione almeno sufficiente per vivere (tra 1,5 e 1,8 milioni netti al mese, 2 milioni per il Presidente del C.d.Z.), senza essere costretti ad avere un lavoro che gli occupi gran parte della giornata e che impedisca loro, quindi, di dedicarsi al bene della Zona e di chi la abita.

Chi pensa che questa sarebbe una spesa in più a carico della comunità, si sbaglia. I costi diretti e indiretti dell’inefficienza e dei disservizi sono molto più alti. Avere un gruppo di persone qualificate e motivate che lavorano a tempo pieno per capire le esigenze dei cittadini e cercare di dare loro una risposta concreta e veloce, restituendo al sistema un’efficienza che avrebbe dovuto avere da tempo, è un bene molto prezioso che vale molto di più di quanto costa. Al limite, si potrebbe sempre pensare ad aggregare insieme le Zone limitrofe con problematiche comuni, riducendo così il numero totale dei Consiglieri di Zona.

Una cosa è certa: il decentramento funzionale rappresenta il futuro. Chi non lo capisce probabilmente è in malafede e pensa soprattutto al proprio tornaconto e a quello dei gruppi d’interesse e delle lobbies che lo sostengono, piuttosto che agli interessi del cittadino e della città in cui vive.

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