- Anno XIII
N° 9 - Settembre 2009 - Pag. 5
Aree cani: chi non le ha le vuole, chi le ha non le usa
Parliamo
di aree cani partendo da una considerazione su quanto avviene nella
nostra Zona 5 e, molto probabilmente, in modo analogo su tutta Milano: chi
non le ha le vuole; chi le ha non le usa. Assurdo, ma vero. Da un lato ci
continuano a giungere richieste per creare aree cani nei giardini pubblici dove
non sono ancora presenti; dall’altro, dove invece ci sono, si moltiplicano le
lamentele nei confronti dei proprietari di cani che non le usano.
E
c’è di più: anche in giardini in cui per anni ci si è battuti per ottenerle
con ripetute raccolte di firme, ora che ci sono alcuni proprietari di cani
preferiscono lasciare libero il loro fedele amico al di fuori delle aree ad essi
destinate, con ovvie e più che legittime proteste degli altri frequentatori
degli spazi di verde pubblico. Di esempi in proposito me ne verrebbero in mente
parecchi, ma è superfluo farli perché sono sotto gli occhi di chiunque
frequenti i giardini pubblici in cui vi siano delle aree cani.
Ciò
che invece non è superfluo è chiedersi per quali ragioni il Comune di Milano
non si impegni a far rispettare le più elementari norme che utili a garantire
una pacifica convivenza negli spazi pubblici. Le regole nascono proprio con
questo scopo ed è quindi indispensabile adoperarsi affinché le stesse vengano
rispettate.
Certo
sarebbe bello che in una società civile bastasse il buon senso e il rispetto
reciproco a governare i rapporti tra le persone, ma sappiamo bene che questo non
sempre avviene. Non basta però scrivere le Leggi o i Regolamenti se poi non ci
si adopera per farli rispettare. Chi amministra una città ha il dovere di
essere attento a questi aspetti, perché anche da essi deriva l’armonia dei
rapporti sociali e una migliore qualità della vita. Le numerose segnalazioni
che ci giungono dai cittadini parlano di una realtà ben diversa.
Ai
problemi di un corretto utilizzo delle aree di verde pubblico e delle aree cani
(dove ci sono), si aggiunge il problema risolto solo sulla carta ma ancora assai
diffuso delle deiezioni dei cani sparse qua e là sui marciapiedi e non raccolte
dai proprietari con l’apposita paletta e sacchetto come previsto dalla legge.
Ci vuole un maggiore impegno da parte di tutte le autorità preposte a far
rispettare queste semplici norme. Se è vero che da un lato non si può
continuamente aumentare i compiti affidati alla Polizia Locale e, dall’altro,
non si possono neppure pretendere miracoli da un corpo di volontari come le
G.E.V. (Guardie Ecologiche Volontarie), bisogna allora ragionare sulla
possibilità di creare un corpo professionale che sia addetto in modo specifico
al controllo dei giardini pubblici.
Concludo
questo articolo informando che a fine maggio ho presentato in C.d.Z. 5 una
ISTANZA con richiesta di provvedimenti urgenti (P.G. 415697/2009 del 29/05/2009)
avente come oggetto “Aree cani: utili
suggerimenti dei cittadini” in cui ho riportato una serie di suggerimenti
ricevuti dai cittadini circa alcuni piccoli accorgimenti da adottare nella
creazione delle aree cani per migliorare un loro corretto utilizzo. Ad esempio,
i cestini dei rifiuti interni alle aree cani andrebbero posizionati al centro
delle stesse e non in prossimità dei cancelletti di entrata in modo che vengano
utilizzati solo da chi entra nell’area cani. Altra considerazione fatta dai
cittadini riguarda le panchine posizionate all’interno delle aree cani che
troppo spesso vengono occupate per ore da proprietari di cani che si mettono a
fare salotto, col risultato che gli altri proprietari di cani giunti dopo, pur
di stare seduti, lasciano libero il loro cane al di fuori delle aree cani. Il
suggerimento in questo caso è aumentare il numero delle panchine oppure
toglierle del tutto dalle aree cani. Ci sono poi tutta una serie di situazioni
in cui le aree cani vengono occupate in modo quasi costante da spacciatori
accompagnati dal loro fedele amico a quattro zampe che di solito appartiene a
razze estremamente aggressive e pericolose, tanto da indurre gli altri
proprietari di cani a non utilizzare l’area in questione. In questo caso la
soluzione risiede nel maggiore controllo degli spazi dei giardini pubblici,
argomento sul quale abbiamo già detto in precedenza.
Abbiamo
voluto riportare il problema delle aree cani all’attenzione di tutti. Tocca
ora a chi amministra la nostra città dare delle risposte concrete.
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Luca Gandolfi Consigliere di Zona 5 Di Pietro Italia dei Valori |
l titolo originale dell'articolo era:
Aree cani: chi non le ha le vuole, chi le ha non le usa
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