- Anno XIII
N° 4 - Aprile 2009 - Pag. 7
La DIGOS in Consiglio di Zona!
La
notizia è di quelle che fanno scalpore: la DIGOS (Divisione Investigazioni
Generali e Operazioni Speciali) la sera del 19.03.2009 è venuta in Consiglio di
Zona 5.
Come
mai? Un pericoloso criminale era in giro? Un terrorista? Una bomba? No. No e
ancora no. Nulla di tutto questo.
La
DIGOS è venuta perché è stata chiamata ed era quindi loro dovere recarsi sul
posto per fare gli accertamenti del caso. Il problema vero è di natura politica
e riguarda chi, quando e perché
li ha chiamati.
“Chi?”:
il capogruppo di AN, Gussoni, che in un secondo momento ha tenuto a precisare di
averlo fatto a titolo personale.
“Quando?”:
durante lo svolgimento del Consiglio di Zona e, più esattamente, quando era in
corso una sospensione per una riunione dei capigruppo a cui Gussoni avrebbe
dovuto essere presente come capogruppo, ma dalla quale a un certo punto se ne è
andato senza dire nulla per fare la telefonata, proprio mentre gli altri
capigruppo della maggioranza stavano cercando di ricucire gli strappi con
l’opposizione.
“Perché?”:
per contestare delle foto allegate ad una istanza presentata dal sottoscritto e
firmata anche da altri consiglieri di opposizione. Le foto in questione erano
della casella della posta dei consiglieri Gandolfi (IdV) e Garufi (PRC), e
servivano a mostrare che non vi era depositata la documentazione relativa
all’ordine del giorno 24 ore prima dello svolgimento del Consiglio, come
invece è prescritto dai regolamenti. L’altra contestazione che secondo
Gussoni giustifica la necessità di scomodare la DIGOS è il fatto, noto a
tutti, che il sottoscritto registra (per uso personale, come appunti) l’audio
di tutti gli interventi che vengono fatti in C.d.Z. 5.
Visto
che nutro il massimo rispetto per l’importante lavoro che svolgono le Forze
dell’Ordine, appena il Presidente del C.d.Z. 5 mi ha informato che c’erano
due agenti della DIGOS che desideravano parlarmi sono immediatamente uscito
dall’aula e ho risposto alle poche e semplici domande che avevano il dovere di
pormi.
Torniamo
ora alle valutazioni politiche dell’accaduto. Politicamente questo fatto è di
una gravità enorme, perché secondo noi dell’opposizione il consigliere
Gussoni ha usato le forze dell’ordine non semplicemente per far valere un suo
legittimo diritto, ma come strumento intimidatorio nei confronti di un
consigliere di opposizione nel pieno delle sue funzioni e durante lo svolgimento
di una seduta di Consiglio. Questo è un modo di fare politica inaccettabile,
che riconduce la mente a ben altri tempi che forse il consigliere Gussoni
rimpiange, ma che non possono più fare parte del fare politica nelle
istituzioni.
Appena
gli altri consiglieri di opposizione hanno saputo dell’accaduto, si è subito
chiesta una nuova sospensione per una ulteriore riunione dei capigruppo. Il
Presidente, dopo aver spiegato l’accaduto, ha preso le distanze
dall’iniziativa di Gussoni, il quale, dopo una breve replica, se n’è
andato. Per protesta verso questo modo di fare politica tutti i consiglieri di
opposizione hanno abbandonato l’aula.
Per
quanto mi riguarda continuerò a registrare l’audio delle sedute del Consiglio
e delle Commissioni poiché si tratta di sedute pubbliche in cui i
rappresentanti eletti dai cittadini svolgono il loro ruolo istituzionale.
Rivendico il dovere della politica di garantire una sempre maggiore TRASPARENZA sulle attività che i rappresentanti eletti dai cittadini svolgono nelle istituzioni e in quest’ottica rientra anche il diritto di qualsiasi cittadino di essere presente durante le sedute pubbliche di Consigli e Commissioni e di poter registrare quello che in esso avviene sia in forma di audio, foto o video.
Mi batterò sempre per affermare e difendere il DIRITTO DEI CITTADINI DI ESSERE INFORMATI su quello che i loro rappresentanti fanno una volta eletti nelle istituzioni.
Il
diritto alla PRIVACY è
sacrosanto, ma riguarda l’ambito della vita privata dei consiglieri. Per
quello invece che concerne lo svolgimento del mandato all’interno delle sedi
istituzionali, carica pubblica per la quale sono stati eletti in rappresentanza
dei cittadini, devono garantire la massima trasparenza e informazione.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5
Di Pietro Italia dei Valori
“TRASPARENZA
IN POLITICA …” SU FACEBOOK
Per
portare avanti la battaglia della trasparenza della politica, ho creato un
gruppo su Facebook “TRASPARENZA
IN POLITICA E DIRITTO DEI CITTADINI DI ESSERE INFORMATI” per
tutti quelli che, come me, ritengono che la politica abbia il dovere di
garantire la massima TRASPARENZA attraverso la possibilità per i cittadini di
conoscere quello che i rappresentanti da loro eletti fanno e dicono all'interno
delle istituzioni.
Questo
gruppo è fatto anche per affermare il DIRITTO DEI CITTADINI DI ESSERE INFORMATI
nel modo più completo possibile sull'operato dei loro rappresentanti nelle
istituzioni, anche attraverso le enormi possibilità offerte dalle moderne
tecnologie (registrazioni audio, foto e video) e da internet.
Luca
Gandolfi
l titolo originale dell'articolo era:
La DIGOS in Consiglio di Zona 5
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