Milanosud - Anno XIII N° 1 - Gennaio 2009 - Pag. 5
Commissione Bilancio come il caso Villari: la maggioranza vuole "nominare" l'opposizione
Come
era facile prevedere la maggioranza di centrodestra che governa la nostra Zona 5
(per solo circa 300 voti in più alle elezioni del 2006, ogni tanto è bene
ricordarlo) non ama essere controllata e così dopo che il 12 ottobre è scaduta
la Commissione a termine Bilancio ha iniziato con una manfrina degna di una
melina calcistica a prendere tempo sul rinnovo dell’unica Commissione la cui
presidenza spetta alla minoranza, con funzioni di controllo e garanzia. Un
continuo “ci stiamo pensando”, fino a quando all’ordine del giorno del
C.d.Z. 5 del 20.11.2008 ci siamo ritrovati il rinnovo di altre tre Commissioni a
termine (PMZ, Decentramento, Pari Opportunità), una delle quali in realtà non
era ancora scaduta. L’opposizione chiedeva una sospensione della seduta per
una riunione dei capigruppo nella quale chiedeva come mai non fosse stato ancora
posto all’ordine del giorno il rinnovo della Commissione Bilancio e anche
della Casa, entrmbe scadute. La risposta è stata che la maggioranza non aveva
ancora deciso. In quella seduta non si arrivava però a votare il rinnovo delle
tre Commissioni che venivano quindi rinviate al C.d.Z. 5 del 27.11.2008.
All’apertura
del Consiglio del 27 novembre il Presidente comunicava che il 4 dicembre ci
sarebbe stata la riunione dei capigruppo e anticipava che la maggioranza aveva
deciso che la Commissione Bilancio poteva essere rinnovata. A scanso di equivoci
l’opposizione presentava in base all’Art. 19 due richieste di istituzione
delle Commissioni a termine Bilancio e Casa sottoscritte da IdV, PD, SD, PRC,
Verdi.
Qualche
giorno prima della riunione dei capigruppo cominciava però a girare una voce
che veniva poi confermata durante la riunione: la maggioranza confermava di
essere disposta a rinnovare la Bilancio, ma condizionava il rinnovo al fatto che
la presidenza fosse data ad un componente del partito di maggioranza
dell’opposizione, cioè il PD. La replica dei capigruppo dell’opposizione è
stata chiara e compatta: la Presidenza della Commissione Bilancio spetta
all’opposizione e quindi anche la scelta del candidato a presiederla spetta
all’opposizione. Il capogruppo di AN, Gussoni, parlava in quel frangente di
“trattativa politica”. Ma quale trattativa
politica? Quello era un ricatto bello e buono. Una prepotenza, una
interferenza inaccettabile su una scelta che spetta solamente ai consiglieri di
minoranza. E non può essere diversamente, per la natura e per la funzione che
è chiamata a svolgere visto che stiamo parlando di una Coimmissione di
controllo e garanzia e proprio per questo la minoranza deve poter scegliere in
modo assolutamente indipendente chi mettere alla presidenza.
E
poi che trattativa politica ci può essere con chi tempo fa ha respinto al
mittente la richiesta dell’opposizione di affidare la Presidenza della
Commissione Decentramento al Presidente del C.d.Z. 5. Sempre la stessa
maggioranza aveva accettato di dare la vicepresidenza della Decentramento
all’opposizione, salvo poi ripensarci e nominare un consigliere di FI. E in
quel caso si trattava di una Commissione che doveva svolgere un ruolo di
condivisione tra le parti politiche e non di controllo come invece compete alla
Bilancio.
Irricevibile
quindi qualsiasi condizionamento o interferenza da parte della maggioranza in
una decisione che spetta solo e soltanto all’opposizione, come è stato
ribadito anche nel C.d.Z. 5 del 11.12.2008 dal coordinatore del centrosinstra,
Pavoni (PD).
Gli
replicava ancora Gussoni (AN), che annunciava una posizione ancora più estrema:
il suo gruppo non avrebbe votato il rinnovo della Commissione Bilancio se la
presidenza non verrà affidata a un consigliere del gruppo maggioritario
dell’opposizione.
L’opposizione
ha risposto con fermezza e con senso di responsabilità abbandonando l’aula
solo dopo aver votato una delibera a favore della povertà. La maggioranza che
aveva solo 16 consiglieri presenti su 25, non è stata in grado di garantire il
numero legale.
Se
la maggioranza non vuole la commissione Bilancio lo dica chiaramente ed eviti
giochini ipocriti. Oppure si comporti in modo politicamente corretto lasciando
alla minoranza ciò che alla minoranza compete.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5
Di Pietro Italia dei Valori
[il seguente pezzo è solo on line]
Senza la Bilancio la maggioranza non sa fare i conti
Nel
C.d.Z. 5 dell’11.12.2008 è stata votata una delibera di spesa per erogare gli
ultimi contributi a disposizione per sostenere le associazioni che operano al
servizio della povertà. Una delibera importante e condivisa, ma che al suo
interno lascia perplessi per l’importo erogato, 12.854,76 euro, che dai dati
in nostro possesso non ci risultano essere nelle disponibilità delle due
Commissioni coinvolte: la prima, Educazione, Servizi Sociali, Assistenza ha
infatti un residuo di 5.906,43 euro; la seconda, Commercio e Sicurezza, ha
2.410,00 euro. Aggiungiamoci pure anche il residuo della Presidenza che ammonta
a 2.821,18 euro, ma il totale che ne risulta è di 11.137,61 euro. Ne mancano
1.717,15. Lo abbiamo segnalato in sede di dibattito e il Presidente della
Commissione Educazione, Bramati (FI), ha replicato facendo notare che, come ogni
delibera di spesa, anche questa ha allegata la dichiarazione della copertura
economica firmata dal Direttore di Settore. In realtà quello che viene firmato
dal Direttore è solamente un parere favorevole in ordine alla regolarità
tecnica della proposta di deliberazione.
La
questione potrebbe essere spiegata da eventuali risparmi di spesa nella fase
attuativa di delibere precedenti, ma pur avendo mandato una mail agli uffici per
chiedere informazioni e verifiche in tal senso, non ci è stato ancora segnalato
nulla di tutto ciò.
E
pensare che noi i calcoli li facciamo in base a quella che era stata la
ripartizione dei fondi tra le Commissioni fatta dal C.d.Z. 5 a inizio anno. Una
ripartizione che però rimane ormai solo sulla carta, perché per computare
correttamente quali sono le disponibilità di cassa residue bisogna tenere conto
anche dello sforamento operato dalla Commissione Cultura che è andata in rosso
di 2.706,21 euro di contributi che vanno quindi tolti da quelli calcolati prima.
La disponibilità effettiva, a nostro modesto parere, è quindi di 8.431,40
euro.
È
sicura la maggioranza di non aver bisogno della Commissione Bilancio di
controllo e garanzia?
l titolo originale dell'articolo era:
Commissione Bilancio: le ipocrisie e le prepotenze della maggioranza
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