Milanosud - Anno IX N° 12 - Dicembre 2006 - pag. 3
Cronache di un sopralluogo di Consiglieri (comunali e di zona) e Vigili nel Quartiere ex OM
Quartiere Pompeo Leoni (ex OM): Un problema di sicurezza, ma anche un'autentica emergenza sociale
Alcuni
cittadini ci hanno contattato tramite e-mail all’inizio di novembre per
segnalarci la grave situazione di degrado in cui si trovano una serie di
capannoni situati tra Viale Toscana, via Pompeo Leoni, la linea ferroviaria e
via Bazzi.
Si
tratta di una serie di fabbricati inizialmente adibiti ad uffici e poi divenuti
sede dell'acquario civico e della manutenzione dell'autoparco della Polizia
Locale. Da diverso tempo ormai nessuna di queste attività avevano più sede in
questi capannoni che, come accade spesso in casi di questo tipo, hanno subito un
rapido degrado e sono stati occupati abusivamente come rifugio da vari gruppi di
persone che i cittadini ci hanno descritto come “personaggi
assai discutibili”. I cittadini ci hanno anche informato che gli abusivi
hanno sostituito le serrature di alcuni locali rendendo così impossibile
l’accesso anche ai due custodi. Inoltre sarebbero stati posti in essere vari
allacciamenti abusivi alla rete elettrica e idrica.
A
tutto ciò bisogna poi aggiungere che dal 10 novembre l'Acquario Civico ha
traslocato definitivamente, lasciando così l’area anche senza la presenza dei
due custodi.
Stiamo
parlando di circa un centinaio di persone che ormai in modo stabile occupano
abusivamente e vivono all’interno della struttura, difendendo “il
loro territorio” anche con l’uso di cani di media o grossa taglia.
L’area è ormai divenuta una vera e propria discarica a cielo aperto, alcuni
dei capannoni assomigliano a delle vere e proprie latrine più che a un luogo
dove poter vivere. Le condizioni igienico-sanitarie sono a dir poco drammatiche.
I
gruppo politico Di Pietro Italia dei Valori ha presentato una istanza (P.G.
1050917/2006
del 09/11/2006) con richiesta di provvedimenti urgenti (primo firmatario
ed estensore il consigliere Gandolfi) in cui viene denunciata la drammatica
situazione esistente, anche attraverso l’ausilio di una ricca documentazione
fotografica fornita dai cittadini che lascia a bocca aperta.
Nell’istanza
si chiede “[…] all'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano
di garantire condizioni di vita migliori e da paese civile a tutte le
persone che per varie ragioni non hanno una dimora”; “[…]
all'Assessore alla Sicurezza si chiede di intervenire presso le Forze
dell’Ordine per far si che la situazione di occupazione abusiva oggi esistente
venga smantellata”; “[…]
all'Assessore al Decoro Urbano si chiede di ripristinare una situazione di
decoro urbano nell’area in oggetto”.
Nei
giorni immediatamente seguenti il Presidente del C.d.Z. 5, insieme ad alcuni
consiglieri di zona di ambo gli schieramenti, ha incontrato un gruppo di
cittadini che hanno fatto presenti tutte le problematiche esistenti nel
quartiere (comprese quelle di cui narravamo nell’articolo di Milanosud di
novembre, pag. 4).
In
conseguenza di tutto ciò il giorno 17 novembre è stata convocata con urgenza la
Commissione Sicurezza del Comune di Milano che si è riunita direttamente
sul posto per un sopralluogo insieme ai cittadini e ai consiglieri di zona,
garantiti nella loro incolumità dalla presenza della Polizia Locale.
Ovviamente, come accede in queste occasioni, gli occupanti avendo avuto la
notizia erano assenti, ma le tracce della loro presenza e delle drammatiche
condizioni igieniche in cui vivono erano ben evidenti.
In
quel frangente il Presidente del C.d.Z. 5 si è mostrato ottimista perché
rispetto ad altre situazioni analoghe, in questo caso per l’area dei capannoni
esiste già un PRU (Programma di Recupero Urbano) che prevede l’installazione
di una serie di servizi (senza precisare quali), ragione percui nel medio
periodo la situazione dovrebbe essere “facilmente
risolvibile” (parole sue), almeno per quanto riguarda i capannoni. Per
quanto riguarda invece l’immediato le risposte non sono risultate chiare.
Per
i cittadini che abitano nel vicino quartiere Pompeo Leoni noi speriamo che il
Presidente abbia ragione di essere ottimista, ma nel suo complesso per la Zona 5
(e probabilmente per molte altre zona e di Milano) la situazione mostra un
quadro d’insieme assai preoccupante.
Le
segnalazioni di aree abbandonate che vedono sorgere accampamenti e rifugi di
fortuna sono sempre più numerose. Accampamenti che assomigliano sempre più a
baraccopoli, a favelas e che sono figlie di una grave mancanza da parte di
chi ha governato la nostra città in questi anni senza preoccuparsi di
trovare una risposta realmente efficace per tutte quelle situazioni di bisogno
sociale.
Vediamo
sorgere baraccopoli in qualsiasi spazio libero appena fuori dal centro di
Milano. Ma le baraccopoli sono solo la punta dell’iceberg, sono l’effetto più
visibile di un problema sociale, non sono la causa. Per risolvere seriamente
questa situazione bisogna andare ad intervenire anche e soprattutto sulle
cause, altrimenti l’unico risultato che si otterrà sarà quello di veder
spostare in un altro luogo lo stesso identico problema.
Una situazione sempre più complessa che merita una seria riflessione politica perché qui non si tratta più solo di una problematica di occupazioni abusive o di sicurezza, ma anche e soprattutto di condizioni igienico-sanitarie precarie in cui queste persone vivono, insomma, una vera e propria emergenza sociale, umana e sanitaria.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5
Di Pietro Italia dei Valori
l titolo originale dell'articolo era:
Il degrado dei capannoni di viale Toscana e via Pompeo Leoni
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