Milanosud - Anno IX N° 10 - Ottobre 2006 - pag. 3
Il Gratosoglio fra vecchi problemi e un futuro che stenta ad arrivare
Gratosoglio: un quartiere che vuole sottrarsi al degrado
Parliamo
del Gratosoglio, ma questa volta
lasciamo da parte i discorsi che riguardano il Contratto di Quartiere II e ci
occupiamo di quello che è la realtà di tutti i giorni. Tutta quella serie di
problemi, grandi e piccoli, con cui chi abita nel quartiere si trova a dover
convivere nella quotidianità.
Per
cercare di avere un quadro il più realistico possibile della situazione, il
sottoscritto consigliere di zona 5, Luca
Gandolfi (Di Pietro Italia dei Valori), e il suo collega di coalizione, Giovanni
Angiulli (Rosa nel Pugno), hanno trascorso la mattinata di sabato 23
settembre a girare tra le vie del Gratosoglio fermandosi qua e là a parlare con
la gente per sentire direttamente dalla loro voce quali fossero i vari problemi.
Munito di macchina fotografica ho anche potuto scattare diverse foto che si sono
rivelate poi estremamente utili per documentare una istanza con richiesta di
provvedimenti urgenti che abbiamo presentato in Consiglio di Zona 5 pochi giorni
dopo in cui abbiamo segnalato ai vari assessori competenti per materia i
problemi riscontrati, chiedendone la risoluzione.
Veniamo
quindi al nocciolo della questione. Abbiamo chiesto un intervento per sistemare
i numerosi marciapiedi sconnessi presenti nel quartiere, spesso a causa di
radici affioranti provocate da insufficiente spazio predisposto per la crescita
delle piante (come ad esempio quello nei pressi del supermercato Dugan) che
costituiscono un costante rischio di caduta e fratture per i pedoni, soprattutto
per i più anziani. Abbiamo chiesto che la sistemazione venga operata senza
compromettere in alcun modo la salute delle piante.
Inoltre,
in alcuni tratti di marciapiede manca
l’asfalto, probabilmente perché sono stati fatti dei lavori mai portati a
termine.
Analoga
situazione di incuria è quella in cui si trovano le strade
interne del quartiere, “mai
riasfaltate da quando è nato il Gratosoglio” – ci hanno detto i
cittadini – e quindi piene di buche che rappresentano un rischio di incidente per chi
viaggia sulle due ruote e comunque un disagio anche per le autovetture. Ora che
sono diventate di competenza del Comune – e non più dell’Aler – ne
abbiamo chiesto la riasfaltatura e, allo stesso tempo, di valutare anche la
possibilità di adottare misure volte a costringere i veicoli a moderare la
velocità (dissuasori e castellane), in modo da meglio garantire maggiormente l’incolumità
dei pedoni.
Qua
e là, abbiamo poi trovato cumuli di rifiuti abbandonati. In un caso raccolti ordinatamente in
sacchi lasciati su un prato sotto le fronde di un albero. Situazione peggiore
(per non dire allucinante!) ci si è presentata dietro alla casupola della
pattumiera nei pressi di via C. Baroni 174, dove sono presenti varie carcasse
di motorini abbandonati, uno dei quali (di cui è rimasto solo la ruota
anteriore con il manubrio) appeso sopra la cancellata, quasi fosse una scultura
di arte moderna. Sempre per quanto concerne i rifiuti abbiamo constatato come le
varie campane per la raccolta della carta e del vetro siano ormai diventate più
che altro luogo di concentrazione di rifiuti (o discariche a cielo aperto) poiché
molti hanno ormai l’abitudine radicata di circondarli con i sacchetti
dell’immondizia (anche quella non inerente la raccolta specifica). In questo
caso abbiamo rivolto la segnalazione all’Amsa e agli assessori all’Ambiente
e a quello al Decoro Urbano.
Veniamo
poi agli spazi verdi. Vi sono alcune piazzole
all’interno di prati verdi di cui non si capisce il senso (uno dei quali
dietro a via Baroni 174). Ce lo hanno spiegato i cittadini informandoci che
probabilmente all’inizio erano state pensate per installare delle attrezzature
per il gioco dei bambini. Attrezzature che – quasi superfluo sottolinearlo –
non sono mai state messe e di cui abbiamo sollecitato l’installazione nella
nostra istanza.
Dove
invece i giochi per bambini ci sono – come nel giardinetto poco distante da
via Baroni 9 – sono mezzi distrutti dagli atti
vandalici o dalla maleducazione.
Nello specifico abbiamo appreso che i primi due scalini dello scivolo sono stati
distrutti a calci da gruppi di ragazzi (alcuni del quartiere, altri provenienti
da fuori), gli stessi che sono soliti divertirsi spaccando i vetri delle auto
parcheggiate o rubando motorini che poi abbandonano in altri punti del quartiere
(due li abbiamo ritrovati davanti alla ex Caserma di via Gratosoglio).
L’altalena invece riporta in modo evidente i segni dei morsi dei cani che
vengono spesso lasciati imprudentemente liberi e senza museruola a poche decine
di metri da dove giocano i bambini. Sia bene inteso, non stiamo parlando di
innocui barboncini, ma di pit-bull o rottweiler dal carattere imprevedibile e
dalle potenti mascelle. Non ce la prendiamo con i cani, ma con la scarsa
saggezza (e la maleducazione) dei loro padroni. In ogni caso, per cercare di
ridurre al minimo i rischi, abbiamo chiesto la creazione di apposite aree cani
e, nel frattempo, un maggiore controllo delle aree verdi, soprattutto di quelle
dove i bambini sono soliti giocare.
Dagli
atti vandalici passiamo ad attività di tipo criminale come lo spaccio
di droghe. In alcuni casi vi è anche un legame, poiché è noto che chi
svolge attività malavitose preferisce la penombra o il buio e quindi provvede a
rompere i lampioni. In una delle aree verdi da noi visitate uno dei lampioni
presenti è addirittura stato estirpato dal terreno, dove ormai rimane solamente
il buco. Per questa ragione abbiamo chiesto il potenziamento
dell’illuminazione del quartiere anche attraverso l’installazione di torri
luminose da porre in corrispondenza delle varie aree critiche.
Speriamo che la nostra istanza non rimanga ad ammuffire sui tavoli degli assessori, ma che serva a porre rimedio almeno a qualcuno dei problemi del Gratosoglio.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5
Di Pietro Italia dei Valori (indipendente)
l titolo originale dell'articolo era:
Gratosoglio e i problemi quotidiani: vandalismi, prepotenze e incuria
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