Milanosud - Anno IX  N° 7/8 - Luglio/Agosto 2006 - pag. 4                             

Mobilità ciclabile: dopo tante promesse è ora di passare ai fatti

Cara Moratti, hai voluto la bicicletta? Pedala! 

(e soprattutto facci pedalare ...)

A poco più di un mese dalle elezioni del Consiglio Comunale e del Sindaco di Milano vogliamo affrontare l’argomento della mobilità ciclabile, un concetto ampio e articolato al cui interno rientrano le piste ciclabili, ma anche tutta una serie di altri provvedimenti volti a favorire gli spostamenti con le due ruote ad energia umana in condizioni di sicurezza.

Limitare il discorso della mobilità ciclabile alle sole piste ciclabili sarebbe un grave errore in una città come Milano. In molti casi, infatti, le piste ciclabili possono essere di difficile realizzazione se non vi è lo spazio sufficiente. Ciò non toglie che i circa 80 km di piste ciclabili oggi presenti a Milano siano una cifra assolutamente insufficiente e indegna se confrontata con le reti ciclabili di altre importanti città europee. Una cifra ancora più scandalosa se si pensa che in molti casi si tratta di semplici spezzoni di piste ciclabili, non collegate tra loro in modo organico e, in alcuni casi, anche in condizioni di abbandono o impraticabili perché invase da auto e moto parcheggiate. Insomma, quei rari pezzi di piste ciclabili esistenti non sono in grado di garantire al ciclista urbano quello che è lo scopo primario: una rete di percorsi in sicurezza. L’ovvia conseguenza è che sono ancora pochi quelli che scelgono di muoversi in città utilizzando la bici: troppo rischioso.

Eppure, quando si va nei mercati e tra la gente e si parla di piste ciclabili si notano reazioni estremamente positive. In molti sarebbero pronti a lasciare a casa l’auto e a salire su una bici per spostarsi in città, se solo vi fossero le condizioni in grado di garantire percorsi in sicurezza nelle strade cittadine.

Tocca quindi alla politica muoversi con convinzione in tal senso, ponendo allo studio e realizzando una serie di provvedimenti su tutto il territorio della nostra città per rendere possibile – e non più solo un sogno – una mobilità ciclabile.

Certo non è sufficiente fare i progetti, di quelli ce ne sono già tanti. Basti pensare che nel 1980 il Consiglio Comunale di Milano aveva approvato un piano di itinerari ciclabili per 330 km (che a parere degli esperti dell’epoca erano ritenuti essere solo la metà dello standard medio europeo). Dal 1980 ad oggi di quei 330 km progettati ne sono stati realizzati solo una parte irrilevante.

C’è bisogno di ripensare Milano tenendo in considerazione anche la mobilità ciclabile: creare una rete organica di piste ciclabili; limitare la velocità a 30 km/h nelle vie secondarie rendendo così più sicura la convivenza tra bici e auto; tracciare delle linee per creare corsie riservate alle bici sulla carreggiata o sui marciapiedi; dotare Milano di parcheggi per le bici.

In periodo di campagna elettorale entrambi i candidati Sindaco si erano espressi in favore della mobilità ciclabile. Ora che la signora Letizia Brichetto in Moratti è diventata Sindaco deve mantenere le promesse. Vogliamo ricordare quanto la signora Letizia diceva in un’intervista rilasciata a Ciclobby (citiamo): “[…] la mia Milano sarà una città più vivibile, anche a misura di ciclista […] Ai ciclisti servono sicurezza, spazi dedicati per ritrovare in città quella libertà che solo la campagna, oggi, ti fa assaporare. […] Senz’altro Milano deve essere ripensata anche a misura di ciclista […] esistono già molte piste ciclabili, ma non sono collegate tra loro, e occorre quindi studiare un modo per unirle, creando percorsi sicuri per raggiungere in bicicletta l’ufficio, la scuola, i parchi, al riparo dalle insidie del traffico.

Belle parole, ma ormai abbiamo imparato a non fidarci dei libri dei sogni e vogliamo dei fatti. E il primo fatto tangibile potrebbe essere quello di dedicare un capitolo di spesa del prossimo Bilancio comunale alla mobilità ciclabile. Non servono molti soldi: interventi significativi si possono adottare anche con spese minime (se confrontati con altri capitoli di spesa), ciò che è però indispensabile è la volontà politica di credere nella mobilità ciclabile. Quella volontà politica che fino ad oggi è stata assai carente in chi ha governato Milano.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5

Di Pietro Italia dei Valori (indipendente) 

info@lucagandolfi.it

www.lucagandolfi.it

 

 

l titolo originale dell'articolo era:

Mobilità ciclabile: dopo tante promesse è ora di passare ai fatti

 

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