Milanosud - Anno IX N° 10 - Ottobre 2005 - pag. 3
Contratto di Quartiere II al Gratosoglio: cronache, giudizi, polemiche, proposte
Quel Regolamento non piace a nessuno e i consiglieri propongono delle modifiche
Al
punto 5 del Consiglio di Zona del 15 settembre c’era “Presentazione
del Regolamento per il Comitato del Contratto di Quartiere II del Gratosoglio”.
Ad illustrare il punto era presente l’arch. Massimo Cella dell’assessorato
Sicurezza e Periferie.
Si
trattava di un argomento su cui era prevista una semplice illustrazione
informativa poiché formalmente non era richiesto alcun parere del C.d.Z. 5,
come si affrettava a precisare l’arch. Cella, a cui faceva da eco il
Presidente del C.d.Z. 5, il quale però ricordava che nel corso del dibattito
erano possibili una serie di osservazioni e suggerimenti da parte dei
consiglieri di zona, senza che fosse previsto alcun voto finale. Ovviamente
nulla impediva che si potesse trovare un accordo su un documento condiviso da
porre in votazione.
Il
tempo per capire di cosa si trattava però non era stato molto, come
sottolineavano nei loro interventi un po’ tutti i consiglieri, perché la
documentazione (cioè la bozza del Regolamento) era stata fatta pervenire agli
uffici di zona solo nel pomeriggio ed era quindi arrivata nelle mani dei
consiglieri solo pochi minuti prima dell’inizio del Consiglio. Troppo poco il
tempo a disposizione per una attenta analisi ed erano quindi possibili solo una
serie di considerazioni di primo acchito.
Considerazioni
dalle quali tuttavia emergeva subito in modo assai chiaro che quel regolamento
non riscuoteva un gran successo. Era stata sufficiente una lettura veloce per
individuare subito diversi punti critici. C’era chi lo definiva con una certa
enfasi “dittatoriale”, chi con espressioni più moderate “con poteri
sbilanciati” e con procedimenti decisionali che, richiedendo il voto
all’unanimità, risultavano essere di fatto bloccati.
Tutti
d’accordo sul fatto che il tempo a disposizione era stato insufficiente per
una analisi approfondita ed un confronto sulle posizioni politiche all’interno
dei due schieramenti. Per questa ragione a più voci veniva chiesto un
approfondimento con un passaggio in Commissione; richiesta che veniva accolta
con la disponibilità di una convocazione urgente e congiunta delle Commissioni
Casa e Servizi Sociali della Zona 5 che si sarebbe riunita il 21 settembre. Una
urgenza derivante dal fatto che il Regolamento doveva essere approvato dalla
Giunta nella sua versione definitiva entro il 27 settembre 2005.
Il
dibattito in Consiglio proseguiva evidenziando sempre nuovi punti critici che
venivano poi riesaminati in sede di riunione congiunta delle due Commissioni il
21 settembre dove, dopo una lunga ed accesa discussione, si riusciva a trovare
una larga intesa su quattro punti: 1) richiedere l’ampliamento della
rappresentanza del C.d.Z. 5 (fino a quel momento limitata al solo Presidente);
2) ampliamento e definizione delle modalità di selezione delle rappresentanze
dei soggetti locali; 3) affidare al Comitato del Contratto di Quartiere II non
solo funzioni di controllo, ma anche propositivo per tutta la durata del
Contratto di Quartiere; 4) aumentare il numero minimo delle riunioni del
Comitato ad almeno cinque all’anno (invece delle due previste).
Rimaneva
in sospeso il punto più delicato, cioè le modifiche all’Art. 4.4
“Decisioni”, in cui il testo del Regolamento diceva “Le
decisioni del Comitato sono assunte con voto favorevole espresso all’unanimità
dei presenti.” A cui seguiva un secondo comma che, come se non fosse già
abbastanza il limite posto dal primo, aggiungeva: “Le
decisioni del Comitato hanno valore consultivo e non vincolante per il
Responsabile del Contratto di Quartiere.”
Insomma,
il metodo di votazione che richiedeva l’unanimità di fatto impediva che il
Comitato potesse assumere qualsiasi decisione; non soddisfatti, gli estensori
del Regolamento volevano assicurarsi che anche nel caso in cui si fosse riusciti
a raggiungere la miracolosa unanimità la decisione risultasse essere una
non-decisione, non essendo in alcun modo vincolante. Ma allora a che serve
questo Comitato? È solo un organismo di facciata?!
L’assurdità
di questa norma era evidente e nonostante qualche iniziale resistenza, man mano
che passava il tempo si rendevano un po’ tutti conto che non chiedere di
modificare quell’articolo sarebbe stato quanto meno poco decoroso per il
C.d.Z. 5.
Così,
durante il C.d.Z. 5 del 22 settembre in cui si tornava a discutere
dell’argomento e dei risultati prodotti dall’approfondimento in Commissione,
si riusciva in extremis a trovare l’accordo anche su questo ultimo ma
fondamentale punto, aggiungendo ai quattro precedentemente citati il seguente
testo: “5) Regolare le decisioni del
Comitato senza il vincolo dell’unanimità”. Il C.d.Z. 5 votava e
approvava con 21 voti a favore, 3 contrari e 6 astenuti.
Purtroppo
però temiamo che tutto ciò servirà a ben poco, perché da quanto osservato
nel corso dei lavori svolti, sia in C.d.Z. sia in Commissione, abbiamo avuto la
netta impressione che nella realtà la “bozza” era tale solo per modo di
dire. Dalle risposte avute dall’arch. Cella in Commissione abbiamo colto
difesa ad oltranza del testo della “bozza” e una netta ostilità ad
accogliere le proposte che il C.d.Z. 5 ha poi approvato.
Insomma,
quello che il C.d.Z. 5 ha approvato non è in alcun modo vincolante e
rappresenta solo un mero suggerimento a chi prenderà le vere decisioni su
questo Regolamento, cioè la Giunta di Milano.
La
notizia più importante però è un’altra: la data del 27 settembre 2005 non
è solo la scadenza per il Regolamento del Comitato, ma anche – cosa ben più
importante – la data entro cui devono essere consegnati tutti i progetti
definitivi del Contratto di Quartiere II del Gratosoglio. Progetti definitivi
che, viste le norme inserite nell’Accordo Quadro per l’attuazione del Contratto di Quartiere,
saranno ben difficilmente modificabili. Di fatto (salvo proroghe chieste dal
Comune di Milano, ma fino ad ora non concesse dal Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti), con il 27 di settembre 2005 si chiude la fase della
progettazione partecipata, pur rimanendo in vita e formalmente operative le
strutture ad essa preposte, come il Laboratorio di Quartiere e il nascente
Comitato del Contratto di Quartiere II del Gratosoglio.
Ma siamo sicuri che questa sia vera “progettazione partecipata”? Noi nutriamo dei seri dubbi in proposito.
Luca Gandolfi
Consigliere di Zona 5 (indipendente di CenstroSinistra)
l titolo originale dell'articolo era:
CONTRATTO DI QUARTIERE II AL GRATOSOGLIO:
Quel Regolamento non piace a nessuno e il C.d.Z. 5 propone delle modifiche
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