Milanosud - Anno IV  N° 6 - Giugno 2000

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Le piste ciclabili sono pochissime e non esiste, a nessun livello, alcuna volontà di realizzarle

Hai voluto la bicicletta? Pedala!

Piste ciclabili: per ora rimangono un sogno. Peccato! Perché per un attimo abbiamo sperato che questo sogno potesse diventare realtà. Per un attimo ci siamo illusi che la maggioranza di Centro-Destra presente in Consiglio di Zona 5 avesse una sensibilità particolare per il problema delle piste ciclabili, una sensibilità che già da tempo ci siamo accorti manca completamente a chi governa Milano.

Purtroppo dal sogno ci siamo dovuti risvegliare presto.

Cosa è successo? Ecco i fatti.

Il 28 settembre del 1999 la Commissione T.T.V. Ecologia e Ambiente della Zona 5, in una delle sue prime riunioni, discute della pista ciclabile esistente (ma mai completata) di via dei Missaglia.

In quell’occasione sono presenti molti Consiglieri di Zona ed anche un rappresentante della nota Associazione CICLOBBY (quella che da qualche anno organizza l’importante manifestazione cittadina "Bicinfesta di Primavera").

In quell’occasione i membri della maggioranza di Centro-Destra sembrano miracolosamente pervasi da una particolare attenzione e sensibilità - fino ad allora estranea alla loro tradizione - verso le piste ciclabili. In Commissione vengono mostrate numerose carte che illustrano progetti di piste ciclabili in tutto il territorio cittadino che purtroppo non hanno mai visto la realizzazione. Si fanno discorsi di ampio respiro su quello che si potrebbe fare in Zona 5 e su quello che si dovrebbe fare in tutta la città.

Si passa poi al caso di via dei Missaglia posto all’O.d.G., a proposito del quale la Commissione si esprime con parere unanime per il completamento del progetto rimasto inspiegabilmente fermo per anni (è stato realizzato solo un tratto di tutto il percorso previsto).

I Consiglieri del Centro-Sinistra, che da anni si battono per la realizzazione di piste ciclabili in tutta la città, sono usciti da quella riunione con un certo stupore per i buoni propositi espressi dalla maggioranza, ma anche con la speranza che finalmente anche una città importante come Milano (o una parte di essa) riuscisse ad avere qualche km in più di piste ciclabili, se non una vera e propria rete di piste ciclabili tra loro collegate come sarebbe auspicabile.

Di tutte queste parole cosa ne è stato?

Nulla, purtroppo. Sono state solo un mucchio di parole al vento.

Nulla è stato portato all’attenzione del Consiglio di Zona 5 (l’unico organo che delibera, le Commissioni danno solo pareri non vincolanti).

Nessuna proposta di completamento della pista ciclabile di via dei Missaglia è mai stata inserita all’O.d.G. del Consiglio di Zona 5.

Nessun nuovo progetto e nessuna proposta inerente le piste ciclabili è stato fino ad oggi posto all’O.d.G. del Consiglio di Zona 5.

Di tutte le parole dette in quella riunione lo stesso verbale della Commissione riporta solo "Unanimi nell’approfondire piste ciclabili". Tutto qui?

Ci domandiamo a cosa sia servita quella riunione della Commissione T.T.V. (durata più di due ore) e quel parere unanime (il cui contenuto è ben più ampio di quanto risulta dal verbale) se in seguito non è stato prodotto nulla di concreto?

Sorge il dubbio che i componenti della maggioranza di Centro-Destra abbiano voluto "farsi belli" di fronte a un rappresentante di una importante Associazione come è CICLOBBY. Quelli di CICLOBBY però non sono stupidi e hanno ormai capito che la maggioranza li ha presi in giro ed insieme a loro ha ingannato tutti i cittadini appassionati di bici che abitano nella Zona 5.

Il Centro-Sinistra ha chiesto spiegazioni a riguardo in una Interrogazione al Presidente del Consiglio di Zona 5 (Prot. N° 1203/2000) chiedendo anche se sono stati posti allo studio dei progetti per nuove piste ciclabili in zona. Nessuna risposta è fino ad ora pervenuta.

Non è però questo l’unico caso di "parole al vento" del Centro-Destra in Zona 5 per quanto riguarda le piste ciclabili.

In occasione della riunione congiunta delle Commissioni T.T.V. e Urbanistica della Zona 5 del 02/12/1999 al cui O.d.G. c’era la presentazione da parte dei tecnici della MM del Progetto della Metrotranvia Sud era emerso in modo chiaro che i due Presidenti di Commissione condividevano e appoggiavano in pieno il contenuto della Mozione presentata dal Centro-Sinistra (Prot. N° 3202 in data 05/11/1999) che chiedeva l’inserimento di una pista ciclabile nel Progetto della Metrotranvia Sud.

A sostegno di tale richiesta, i Consiglieri DS ricordavano quanto stabilito dal P.U.T. (Piano Urbano del Traffico) nel suo ultimo aggiornamento del settembre 1999 quando si dice, tra le altre cose: "Nella predisposizione di singoli progetti occorrerà tenere conto delle disposizioni della Legge N° 366 / 98 finalizzate proprio alla valorizzazione e allo sviluppo della mobilità ciclistica. […] La Legge impone anche che tutte le strade di nuova costruzione classificate come extraurbane secondarie, urbane di scorrimento, di quartiere e locali, devono avere per l'intero sviluppo una pista ciclabile adiacente, salvo comprovati problemi di sicurezza. Ciò vale anche nel caso di interventi di manutenzione straordinaria" (vedi anche il P.U.T., tutto il paragrafo 5.2, da pag. 95 a 101).

Il Progetto della Metrotranvia Sud comporta tutta una serie di "interventi straordinari" nelle vie della Zona 5 che attraversa e quindi avrebbe dovuto prevedere già l'inserimento lungo tutto il suo percorso (ove possibile) di una pista ciclabile.

I Presidenti delle due Commissioni accoglievano in pieno la proposta, facendola divenire della Commissione congiunta e sostenendola con estrema forza verbale con frasi del tipo: "impegneremo il Consiglio di Zona 5 …", o "produrremo un documento scritto con tale richiesta e lo porteremo in Consiglio di Zona …".

Da quel giorno nulla è arrivato in Consiglio di Zona 5. Nessuna proposta di chiedere l’inserimento di una pista ciclabile nel Progetto della Metrotranvia Sud è mai stata posta all’O.d.G., né come proposta delle Commissioni sopra menzionate, né tantomeno come Mozione del Centro-Sinistra.

Nel verbale di tale riunione congiunta non risulta nulla dell’impegno preso con tanta forza verbale dai due Presidenti.

Anche per questo caso il Centro-Sinistra ha chiesto spiegazioni al Presidente del Consiglio di Zona 5 con un’Interrogazione (Prot. N° 1204/2000), senza ricevere alcuna risposta.

Questo comportamento dei membri del Centro-Destra di Zona 5 non stupisce più di tanto, visto che i loro colleghi che siedono a Palazzo Marino hanno mostrato già da tempo la loro scarsa sensibilità al problema delle piste ciclabili.

La dimostrazione sta nel fatto che al Centro Studi PIM sono giacenti numerosi progetti di piste ciclabili per tutto il territorio milanese che attendono di venire realizzati.

Purtroppo abbiamo il timore che difficilmente potranno trasferirsi dalla carta alla realtà, almeno fino a quando vi saranno ai vari livelli del governo di Milano persone che preferiscono costruire inutili e costosi cavalcavia (vedi Piazza Maggi) piuttosto che strutture a sostegno di soluzioni alternative all’uso delle auto come sono le piste ciclabili.

L'intervento in Piazza Maggi costerà più di 30 miliardi (più realisticamente quasi 40 miliardi).

Troviamo inoltre offensivo nei riguardi di tutti i ciclisti che le stesse persone amino riempirsi la bocca di tante parole che alimentano speranze e sogni che rimangono tali senza riuscire mai a divenire fatti concreti.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 - Gruppo DS

 

Quanto costa una pista ciclabile?

Dipende dal tipo di pista ciclabile che si vuole realizzare. Si va da un minimo di 200.000 £/ml (Lire al metro lineare) ad un massimo di 400.000 £/ml. Vuole dire che con i 30-40 miliardi di Piazza Maggi si potevano fare 100-150 Km di piste ciclabili in sede propria (4) - la soluzione più costosa, ma preferibile perché la più sicura per i ciclisti - o circa 200 km di pista ciclabile in sede riservata su carreggiata (2) o su marciapiede (3) (vedi disegno).

La maggioranza che siede in Comune ha preferito realizzare un "mostro" come sarà Piazza Maggi su tre livelli. È una scelta ben precisa che privilegia le auto rispetto a un mezzo alternativo, ecologico e non inquinante come la bici. Una scelta - inutile dirlo - che non condividiamo affatto!

L.G.

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