Milanosud - Anno IV  N° 5 - Maggio 2000

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Decentramento

Efficienza e maggiori servizi: c'è qualcuno che li ha visti?

" Meno zone. Più servizi " Era questo lo slogan con cui è stato annunciato ai cittadini milanesi la nuova suddivisione della città in 9 zone.

Nella locandina che informava del nuovo Azzonamento si aggiungeva anche: "Non è uno slogan ma la realtà del decentramento a Milano dopo la riforma che ha ridotto le circoscrizioni da 20 a 9 aumentandone i poteri e quindi gli sportelli e i servizi per i cittadini." E poi ancora: "… con attenzione alla distribuzione dei servizi sul territorio, alla rete viabilistica, alla presenza di sedi istituzionali e di Comandi della Polizia Municipale."

Tante belle parole, tante buone intenzioni, ma la realtà e ben altra cosa!

Dove sono gli sportelli e i maggiori servizi per i cittadini? Qualcuno li ha visti?

Certo alcuni sportelli di servizi ai cittadini sarebbero previsti dai Regolamenti, ma nella realtà non vengono realizzati.

L’Art. 3 (punto 2) del Regolamento per il Diritto di Accesso del Comune di Milano prevede che "I Settori Comunali e le Zone di Decentramento devono organizzare al proprio interno un Ufficio di Informazione per le materie di loro competenza."

In Zona 5 tale Ufficio di Informazione non esiste. Come potrebbe esistere senza una adeguata integrazione al numericamente scarso organico presente in zona?

Eppure i compiti che spettano a questo Ufficio sono importanti e vengono chiaramente specificati nell’Art. 33 del Regolamento del Decentramento Territoriale, ne citiamo solo alcuni: fornire le informazioni sulle materie di competenza zonale; assistere i cittadini per l’accesso alle informazioni che non competono direttamente alla zona; diffusione attiva di informazioni su atti significativi dell’Amministrazione; aprire sportelli per informare sui diritti e doveri dei cittadini o sui requisiti e le modalità di accesso ai servizi; raccogliere le proposte, le richieste, le segnalazioni e i reclami dei cittadini facendo in modo che abbiano un seguito; facilitare il rapporto tra cittadini, politici e funzionari.

I DS di Zona 5 hanno presentato una Interrogazione e una Istanza (Prot. N° 499/2000) per chiedere che questo importante Ufficio Informazioni non rimanga solo sulla carta ma diventi una realtà.

Dove sono i maggiori poteri dei Consigli di Zona?

Sì, viene chiesto qualche parere in più di prima e c’è qualche soldo di più per finanziare delle iniziative, sui quali per altro le opposizioni - mancando la Commissione Bilancio - hanno scarse possibilità di controllo.

Quando poi si tratta di questioni importanti che vedono coinvolti interessi forti i Consigli di Zona possono (e vogliono, visto che si tratta della stessa maggioranza di Palazzo Marino) fare ben poco.

E le sedi istituzionali? In quali condizioni sono? Come operano?

Le zone operano come possono vista la cronica carenza di personale e di mezzi.

Invece di migliorare si peggiora: la zona è stata privata del suo Ufficio Tecnico.

La cronica mancanza di personale fa in modo che in Zona 5 non sia possibile avere la presenza di un funzionario che stenda i verbali durante le Commissioni, come previsto all’Art. 4 punto 5 del Regolamento delle Commissioni Consiliari del Comune di Milano. Tale funzione viene invece svolta dagli stessi Consiglieri presenti. Questa irregolarità è stata sanata a metà dicembre con l’entrata in vigore del Regolamento Interno approvato dal Consiglio di Zona 5 che - si noti bene - istituzionalizza la sostituzione del funzionario con uno dei Consiglieri presenti. Ci viene però da domandarci chi certifica la presenza del Consigliere con funzione di Segretario, lo stesso Consigliere? Non ci sembra del tutto regolare, soprattutto con l’approssimarsi del recepimento della Legge 265/99 che, tra le altre cose, prevede anche l’introduzione del gettone di presenza ai Consiglieri anche per le Commissioni e non solo per il Consiglio (come è adesso).

A tutto ciò bisogna aggiungere una scoperta che abbiamo fatto in questi giorni. Pare che la vera ragione della mancata presenza dei funzionari in Commissione con funzione di Segretario non sia dovuta a "carenza di personale" (come ci era stato raccontato fino ad ora), bensì a una precisa istruzione che è stata data a tutti i Direttori di Settore delle Zone di Milano durante una riunione alla Direzione Centrale del Decentramento: "nessun funzionario deve andare in Commissione!" (con le sole eccezioni delle Commissioni T.T.V. e Urbanistica per la necessità di avere un tecnico). La ragione di questo diktat? Semplice: "non far spendere soldi al Comune". Ricordiamo però i cospicui contratti fatti ai City Manager, ben più costosi (anche più di 250 milioni all’anno), oltre che, in molti casi, inutili poiché svolgono le medesime funzioni prima ricoperte da funzionari, il cui stipendio è - come noto - di molto inferiore. Davvero strana questa improvvisa parsimonia per far risparmiare al Comune circa L. 21.000 all’ora!

Da fine luglio è stato chiesto un impianto di registrazione per le sedute del Consiglio (previsto per legge), che stiamo ancora aspettando.

Negli uffici della Zona 5 esiste una sola fotocopiatrice che funziona un giorno si e tre no; inoltre, vi è tuttora un tetto massimo di 65.000 fotocopie all’anno calcolato sull’operato dei vecchi e più piccoli consigli di zona e assolutamente insufficiente per quelle attuali. Basti pensare che si faceva fatica a stare dentro a tale tetto nel periodo settembre-dicembre già solo per le convocazioni ai Consiglieri e che non era possibile fornire a tutti loro altro materiale preparatorio alle sedute del Consiglio o delle Commissioni. Da gennaio ad aprile sono già state fatte 35.000 fotocopie; questo vuole dire che prime dell’estate avremo già esaurito il totale disponibile per tutto il 2000.

Questo tanto per citare solo alcuni dei problemi operativi.

Dove sarebbe l’attenzione alla distribuzione dei servizi sul territorio?

Non certo nella divisione dei territori di competenza della Polizia Municipale che ancora ricalca la suddivisione delle precedenti 20 zone!

Questo è un fatto gravissimo perché determina una enorme difficoltà per i Consigli di Zona di poter collaborare efficacemente con i Vigili.

Nella Zona 5 sono tre i Comandi della Polizia Municipale che hanno competenza territoriale, quindi a seconda della via in questione bisogna far riferimento all’uno o all’altro.

Altro che efficienza! Altro che "attenzione alla distribuzione dei servizi sul territorio"!

A questo proposito i DS della Zona 5 hanno presentato una Mozione (Protocollo di Zona 5 N° 3412/99) nella quale si chiedeva la riorganizzazione del territorio di competenza delle forze di Polizia Municipale in modo tale che esso rispecchiasse la nuova divisione di Milano in 9 Zone. Il Consiglio di Zona 5 l’ha approvata all’unanimità, ma - tanto per far capire quali sono i "grandi poteri" delle zone - ciò non ha nessuna efficacia. Per far sì che tale proposta diventi effettivamente una riforma deve venire approvata anche dal Consiglio Comunale.

A quasi un anno dalla nascita del nuovo decentramento di Milano ci sembra di poter dire che si tratta ancora di una scatola vuota, con ancora troppo pochi poteri e deleghe, e con gli stessi (scarsi) servizi di prima. E non ci si può certo appellare a giustificazioni che riconducono tutto ciò a "una conseguenza naturale di un periodo di transizione dopo una riforma", come ha ribadito in più di un’occasione il Presidente del Consiglio di Zona 5 Angelo PESSOGNALLI. Le "riforme" - per definizione - prevedono dei mutamenti di regole e di poteri. Qui l’unico mutamento che si è avuto è stato quello del numero e del territorio di competenza delle Zone di Milano e qualche soldo in più da gestire. Si fa per dire "gestire", visto che la Zona non ha un suo bilancio e quindi, più correttamente, la si potrebbe definire "un centro di spesa". Mancano anche le più elementari forme di controllo democratico dell’operato della maggioranza, poiché - non essendo stata istituita la Commissione Bilancio di Zona - alle opposizioni non vengono forniti gli strumenti minimi per effettuarlo.

Insomma, la storia si ripete: tanti buoni propositi, ma che - almeno per ora - rimangono solo parole al vento. Fumo negli occhi ai milanesi.

I cittadini sono stufi delle parole senza contenuto, vogliono FATTI CONCRETI!

La maggioranza di centro-destra che governa Milano ormai da tre anni è molto brava a fare proclami di buoni intenti, ma lascia alquanto a desiderare quando deve passare dalle parole ai fatti.

I ritardi infiniti nel dare un contenuto al nuovo azzonamento, si vanno ad aggiungere ai ritardi clamorosi del Comune di Milano ad adeguare il suo Statuto alla Legge del 3 agosto 1999 N° 265, cosa che doveva avvenire entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore: ne sono passati ormai più di 250 e ancora non è stato completato il nuovo Statuto!

La Legge N° 265/99 ha una estrema importanza per il decentramento poiché concederà alle circoscrizioni comunali (le zone) reali poteri rendendole delle vere e proprie municipalità.

Insomma la N° 265/99 (Legge dello Stato) dovrebbe finalmente dare un contenuto alle tante parole al vento della maggioranza di Palazzo Marino. A quanto ci è dato di vedere però il centro-destra che siede in Consiglio Comunale sta facendo di tutto per ritardare questo momento. Forse hanno paura di perdere una parte dei poteri che ora gli spetta.

Nessuno della maggioranza pare ricordarsi che una simile riforma andrebbe a vantaggio dei cittadini che grazie ad essa riuscirebbero finalmente ad avere quei maggiori servizi tante volte promessi.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 - Gruppo DS

Pubblicato su MILANOSUD - Anno IV N° 5 - maggio 2000 - pag. 7