Milanosud - Anno IV  N° 4 - Aprile 2000

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Stadera: una ristrutturazione che non comincia mai

Che fine faranno i Labirinti?

La storia dei cosiddetti "Labirinti" dello Stadera inizia da lontano.

Per comodità dei lettori che non conoscono a fondo l’argomento riassumiamo le ultime tappe di quella che, a tutti gli effetti, appare una storia infinita.

Si tratta di due edifici situati in via Neera 7 e 15, con volumi rispettivamente di 11.500mq e 12.700mq.

La struttura interna dei due stabili appare molto simile a quella di un carcere con le sue numerose celle ai lati e uno spazio libero al centro.

Costruiti alla fine degli anni ’20, erano stati concepiti come "contenitori di povertà" per alloggiare i braccianti del primo dopoguerra. Se in origine rispondevano sufficientemente bene all’esigenza di "dormitorio", oggi la loro particolare struttura li rende di difficile utilizzazione.

Molte delle "celle" (o alloggi, se si preferisce) hanno infatti dimensioni assai ridotte (meno di 28mq), tanto da risultare al di sotto di quelli che sono gli attuali standard di abitabilità (30mq) e renderne quindi impossibile l’assegnazione.

Considerando che si tratta di un totale di 152 alloggi (rispettivamente 72 e 80), per la maggior parte monolocali al di sotto dello standard di abitabilità, i lavori per il loro adeguamento sembravano talmente enormi da far pensare in un primo momento all’abbattimento di tali edifici e alla ricostruzione di altri meglio concepiti che li sostituissero.

L’ALER aveva presentato al Comune di Milano un progetto per il loro abbattimento e il recupero dei cortili già nell’ormai lontano 25 febbraio 1998.

Il 10 luglio 1998 era stato effettuato un sopralluogo al quale avevano partecipato l’Assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Lombardia Alessandro MONETA, l’Assessore al Demanio del Comune di Milano Antonio VERRO, la Sovrintendente ai Beni Ambientali e Architettonici Lucia GREMMO e il Presidente dell’ALER Vincenzo GUERRIERI.

Sembrava che la questione "Labirinti" fosse stata risolta, ma alla fine del 1998 nulla si era ancora mosso.

Il responsabile del settore casa dei DS Aldo UGLIANO aveva cercato di smuovere un po’ le acque per capire la ragione di tale immobilità e per cercare di accelerare i tempi della risoluzione del problema.

Nonostante l’abbattimento dei "Labirinti" sembrasse a tutti la soluzione più logica, più rapida e meno costosa, si era scoperto che ciò era reso impossibile da un vincolo stabilito dal piano dei Navigli.

A quel punto l’ALER ha deciso di inserirli nel P.R.U. (Programma di Recupero Urbano) dello Stadera, presentando per la prima volta tutto il progetto agli abitanti del quartiere durante un’Assemblea pubblica organizzata dai DS presso il CTS di via Palmieri l’11 marzo 1999.

In quell’occasione l’architetto Mariangela MANZONI dell’ALER aveva spiegato che ai "Labirinti" sarebbe stata assegnata una funzione particolare, diversa da quella a cui erano stati adibiti fino ad allora: uno diventava un pensionato per gli studenti; l’altro un centro assistenza per gli anziani gestito da associazioni no-profit.

Grazie a questa nuova destinazione d’uso era possibile sfruttare la struttura preesistente, con alcune opportune modifiche: "verranno spezzati al centro - spiegava l’arch. MANZONI - con una vetrata al posto del tetto centrale, dando così luce a un cortile interno vivibile e con un ascensore centrale." (vedi i disegni)

Da allora il P.R.U. ha fatto il suo percorso e la nuova destinazione in esso auspicata per i "Labirinti" è stata approvata.

Siamo nel 2000 ormai da qualche mese, ma ancora non abbiamo visto niente di nuovo. Nessuno degli interventi previsti nel P.R.U. dello Stadera - tanto meno i "Labirinti" - è stato ancora iniziato, né si hanno notizie precise di quando dovrebbero partire.

Durante un dibattito pubblico svoltosi il 3 marzo 2000 a cui era stata invitata a partecipare, l’architetto MANZONI ha annunciato che il primo intervento del P.R.U. dello Stadera che verrà iniziato sarà proprio quello che riguarda i due "Labirinti".

Purtroppo l’architetto MANZONI non ha saputo dare alcuna risposta alla domanda su quando ciò avrà luogo. Possiamo solo sperare che, per il bene degli studenti e degli anziani che vi andranno ad abitare e, più in generale, per il quartiere Stadera, i lavori partano il più presto possibile.

Forse la storia infinita dei "Labirinti" dello Stadera avrà finalmente una fine.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5 - Gruppo DS

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