Anno XVII N° 6 - Giugno/Luglio 2009 - www.laconca.org - pag. 5
Sicurezza allo Stadera: parole, solo parole
di LUCA GANDOLFI - Consigliere di Zona 5 (Di Pietro Italia dei Valori)
www.lucagandolfi.it - info@lucagandolfi.it
Il
13 maggio si è svolta una riunione della Commissione Sicurezza di Zona 5 al CAM
Stadera. Anche in questo caso, come già avvenuto una settimana prima per
l’analoga riunione al Gratosoglio, i cittadini presenti erano pochi.
L’intervento
di Rinaldo Gattavara, pilastro storico del quartiere, ha riassunto bene la
situazione del quartiere. Gravi i ritardi
del Programma di Recupero Urbano dello Stadera nei lavori si sistemazione di
ben otto stabili. Gattavara si è poi arrabbiato per un articolo che l’ALER ha
pubblicato su IL TETTO (il giornale che l’ALER pubblica e diffonde tra gli
inquilini dei suoi stabili) in cui si dicono gravi inesattezze proprio a
proposito del PRU Stadera. A pagina 8 infatti l’ALER include ancora nei lavori
da fare all’interno del PRU Stadera “la
realizzazione di un nuovo mercato comunale […]” che invece l’ALER
stessa in varie occasioni pubbliche aveva informato che non si sarebbe più
fatto; e “restauro di edificio
industriale di proprietà privata e sua trasformazione in spazio espositivo, con
annesso giardino pubblico e sottostante parcheggio […]” col quale ci si
riferisce all’area del deposito della SILA, sul quale vi sono ancora molte
incognite sulla sua effettiva realizzazione.
Il
quadro invece per quanto attiene alle problematiche legate alla sicurezza
è il solito. Nulla è cambiato in questi anni, nonostante le varie promesse
degli assessori alla Sicurezza che si sono succeduti. Parole, tante parole, troppe parole, ma fatti significativi pochi. E
i problemi sono sempre gli stessi. Potrei andare a riprendere una ISTANZA che
avevo presentato nel 2000 nel mio primo mandato come consigliere di zona e
leggendola scopriremmo che i problemi sono sempre quelli:
spaccio di droga, vendita di armi, prostituzione (anche di minori),
cantine usate come depositi per la refurtiva e per smontare i motorini rubati,
abusivismo legato alla malavita e l’elenco potrebbe continuare entrando nel
dettaglio di ciascuno di questi punti.
È
mai possibile che a problemi noti, messi nero su bianco e denunciati in Atti
Ufficiali come sono le ISTANZE di consiglieri di Zona, nessuno si sia degnato di
dare una risposta concreta ed efficace?
L’unica
cosa che è stata fatta è mettere le telecamere, con un anno di ritardo
rispetto a quando erano state annunciate e nei primi mesi in cui erano state
attivate non c’era nessuno che controllava i video prodotti. Quale risultato
hanno ottenuto? Che ora lo spaccio avviene all’interno dei cortili, negli
androni, sulle scale, dove le Forze dell’Ordine non possono entrare se non in
caso di reato compiuto. In compenso chi abita nel quartiere rischia di trovarsi
i malavitosi davanti alla porta di casa o chi si droga sdraiato sulle scale.
C’è
poi il tira e molla con il Presidio dei Vigili nel quartiere. C’era e
funzionava bene nei primi anni in cui era stato aperto, a un certo punto è
cambiata la gestione ed è risultato meno efficace. Poi è iniziata la danza: è
stato chiuso e ora riaperto. Ma i cittadini non sono soddisfatti: si aspettavano
almeno 8 agenti, ma gli organici sono quelli che sono e a malapena ci sono gli
agenti per tenere aperto lo spazio e rispondere al telefono. La Polizia Locale
non ne ha colpa: è il Comune, il Sindaco e la sua Giunta che devono investire
risorse per aumentare l’organico. Ed invece l’organico continua a diminuire:
a fronte di nuovi agenti che prendono servizio dopo un lungo periodo di
addestramento, ve ne sono un numero maggiore che vanno in pensione o che si
trasferiscono altrove (spesso al paese di origine).
C’è
poi il problema comune a molte Forze dell’Ordine: i mezzi a disposizione di PS
e Carabinieri diminuiscono. Il Governo non investe abbastanza fondi (nonostante
ami riempirsi la bocca con la parola “sicurezza”), con il risultato che
troppo spesso gli agenti che prendono servizio sono senza auto perché il
veicolo non è funzionante e mancano i soldi per farle riparare. Il risultato è
che in giro ci sono meno pattuglie di quelle che potrebbero esserci, a discapito
del controllo del territorio.
Troppe
parole, troppa politica fatta solo di annunci ma povera di contenuti reali.
Il risultato è che gli anni passano e i problemi rimangono.
Pubblicato su LA CONCA - Anno XVII N° 6 - Giugno/Luglio 2009 - pag. 5
Home Page E-mail Articoli La Conca