La Conca Anno XVI N° 9 - Novembre 2008   - www.laconca.org  - pag. 4  

Arriva il Piano di Classificazione Acustica 

di LUCA GANDOLFI - Consigliere di Zona 5 (Di Pietro Italia dei Valori)

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Il 4 novembre si è tenuta una importante riunione congiunta delle Commissioni Sanità e Ambiente della Zona 5 durante la quale i tecnici del Settore centrale dell’Ambiente hanno presentato il Piano di Classificazione Acustica che il Comune di Milano si appresta ad approvare e sul quale il Consiglio di Zona 5 è chiamato ad esprimere un parere.

Va sottolineato come l’adozione di un Piano di Classificazione Acustica sia un obbligo di Legge al quale il Comune di Milano è chiamato ad adempiere e si appresta a farlo con un ritardo di ben 13 anni. Ed in effetti sono diversi anni che i gruppi politici del centrosinistra chiedono che anche il Comune di Milano faccia questo importante passo.

Il Piano in realtà era già stato preparato anche qualche anno fa quando all’assessorato all’Ambiente c’era Zampaglione, ma l’allora Giunta guidata da Albertini aveva stoppato tutto.

Si torna ora (finalmente) a cercare di portare a termine l’iter per far si che anche Milano si doti di questo importante strumento che dovrebbe rivelarsi utile allo scopo di tutelare i cittadini dal rumore. In assenza del Piano di Classificazione Acustica infatti la gran parte delle azioni legali rivolte contro chi provoca inquinamento acustico risultano poco efficaci perché consente a costoro di vincere ricorsi al TAR proprio con la motivazione dell’assenza del Piano di Classificazione Acustica e quindi di limiti certi.

Il Piano di Classificazione Acustica divide la città in tante aree, provvedendo a inserire ciascuna area all’interno di una classe acustica tra le 6 previste. Si va dalla classe 1, quella che offre le maggiori tutele dal rumore, fino alla classe 6. 

Il Piano di Classificazione Acustica non è però esente da inconvenienti, primo fra tutti il fatto che per Legge la classificazione deve avvenire con aree omogenee, che tradotto in parole semplici vuole dire che le aree confinanti non possono avere una differenza di più di due classi acustiche, la qual cosa porta a situazioni a volte assurde, facendo sì, ad esempio, che aree che per le loro caratteristiche sarebbero classificate in classe 1 (quella che offre maggiori tutele) vengano invece messe in classe 3 perché confinanti con un’area di classe 5. 

Il secondo inconveniente è rappresentato dal fatto che per determinare le caratteristiche di un’area si fa riferimento alla destinazione d’uso che risulta dal Piano Regolatore Generale, indipendentemente dalla realtà esistente. Questo vuol dire che se un’area ha una destinazione d’uso come industriale rientrerà nella classe 6, con la conseguenza di elevare anche il livello delle aree confinanti, e questo avviene anche se in quell’area l’attività industriale è dismessa ormai da anni.

Con l’adozione del Piano di Classificazione Acustica si instaurano però anche dei procedimenti che spingono al risanamento delle situazioni di inquinamento acustico e che possono portare nel corso del tempo anche ad una diversa classificazione delle varie aree con un passaggio a classi più protette. Per questo è previsto un aggiornamento annuale del Piano di Classificazione Acustica che tenga conto sia di eventuali errori di classificazione o di cambiamenti intervenuti rispetto al momento in cui era stata assegnata una determinata classe acustica di appartenenza.

Nello specifico la nostra Zona 5 risulta per la stragrande maggioranza classificata nelle classi 3 e 4, ma son presenti anche alcune situazioni che rientrano in classe 1 e 2. Per fortuna son pochi i casi in cui c’è la presenza di classi 5 e 6. Il tempo per una scrupolosa analisi di come è stata suddivisa in classi la nostra Zona è stato troppo poco e quindi nella sera del 6 novembre in cui il Consiglio di Zona 5 era chiamato ad esprimere il parere di competenza, alcuni partiti del centrosinistra (PD, PRC, PS, SD) hanno preferito astenersi; mentre altri come l’Italia dei Valori hanno votato a favore ritenendo prioritario il fatto che Milano avesse finalmente un Piano di Classificazione Acustica e che vi fosse comunque il modo di fare eventuali critiche di dettaglio nelle successive fasi di aggiornamento previste. Il C.d.Z. 5 ha espresso parere favorevole al Piano di Classificazione Acustica con 19 voti a favore; nessun contrario; 12 astenuti. Il fatto che nessuno abbia espresso pareri contrari è un dato politico estremamente importante.

Entro il 15 novembre tutti i C.d.Z. dovrebbero aver espresso i loro pareri di competenza. Poi vi saranno una serie di ulteriori passaggi formali e finalmente entro la fine di dicembre, dopo 13 anni di attesa, Milano dovrebbe avere il suo Piano di Classificazione Acustica.

  

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