La Conca Anno XVI N° 1 - Gennaio 2008 - www.laconca.org - pag. 5
Un Bando da 20.000 euro pubblicato prima della delibera del C.d.Z. 5! Ma è possibile?
di LUCA GANDOLFI - Consigliere di Zona 5 (Di Pietro Italia dei Valori)
www.lucagandolfi.it - info@lucagandolfi.it
Di
cose strane se ne sono viste tante in Consiglio di Zona 5, ma questa proprio non
ci era mai capitata: un Bando per
l’erogazione di 20.000 euro di contributi pubblicato prima che il Consiglio di
Zona 5 facesse la relativa Delibera! Non stiamo parlando di qualche ora o di
un giorno di differenza, per cui si potrebbe anche pensare a un errore tecnico,
a un disguido.
Il
Bando in questione che era volto a erogare 20.000 euro “[…]
di contributi per la realizzazione di iniziative culturali in occasione delle
festività natalizie 2007/2008” è stato pubblicato
sul sito del Comune di Milano il 6
dicembre e il termine ultimo entro cui andavano presentate le domande di
partecipazione scadeva alle ore 11.00 del
20 dicembre 2007. Qualche ora dopo questa scadenza il C.d.Z. 5 avrebbe
dovuto deliberare il Bando. Semplicemente assurdo!
Ad
accorgersi di quanto stava avvenendo è stato proprio il sottoscritto al mattino
del 20.12.2007, quando per pura curiosità ho navigato sul sito del Comune di
Milano per vedere quali Bandi fossero in corso. Quando ho visto quel Bando quasi
non volevo crederci. Non mi sembrava possibile. Ho letto e riletto più volte
l’oggetto del Bando, le date e tutto il resto: era proprio lo stesso Bando che
ci apprestavamo a discutere quella stessa sera in Consiglio. Dopo essermi
consultato con alcune persone più esperte di me sui Bandi ho predisposto il
testo di una interrogazione che è stata poi sottoscritta anche dagli altri
consiglieri del centrosinistra presenti in consiglio, 11 firme in tutto (IdV,
PD, PRC, V, LUDF, RP).
L’interrogazione
è rivolta principalmente al Segretario
Generale del Comune di Milano (per la tutela del rispetto e
dell’applicazione dei Regolamenti vigenti) e al
Direttore Generale della Direzione Centrale Aree Cittadine e Consigli di Zona.
Al primo abbiamo chiesto: “[…] di
chiarire se questo tipo di modalità e di tempistica sia da considerarsi
conforme alle Leggi e ai Regolamenti vigenti oppure se ne rappresenti una palese
e grave violazione nel qual caso chiediamo che sia attivato un procedimento di
indagine presso le autorità giudiziarie competenti per materia”; mentre
al secondo abbiamo chiesto: “[…] di
fare i dovuti accertamenti sulla regolarità o meno del Bando in oggetto e di
chiare i vari aspetti della tempistica di pubblicazione prima che vi fosse una
Delibera del Consiglio di Zona 5”.
La
risposta ci chiarirà se questo modo di agire è stato o meno conforme alle
regole e quindi se è stato legittimo.
Qualsiasi
sarà la risposta rimane in ogni caso la questione politica che in questo caso
è anche una questione di ragionamento logico. Che senso ha avuto riunire la
Commissione Cultura l’11 dicembre per discutere di un Bando che era già stato
pubblicato il 6 dicembre? E ancora: che senso ha deliberare un Bando magari
apportando delle modifiche e introducendo dei criteri diversi rispetto al testo
iniziale, quando quel testo iniziale era già stato pubblicato e addirittura nel
momento in cui il Consiglio avrebbe dovuto deliberare erano già scaduti i tempi
di presentazione delle domande di partecipazione?
Ma
vi è anche un discorso politico/filosofico dietro a tutto questo. Se tale
procedura si rivelasse legittima, di fatto avvallerebbe una capacità
decisionale della componente amministrativa superiore a quella della politica.
Il che è un assurdo. La logica della suddivisione dei ruoli vuole che sia la
politica a prendere le decisioni, mentre alla componente amministrativa spetta
il compito di attuare quelle decisioni, e non viceversa.
Fin
qui abbiamo ragionato sull’ipotesi più buonista, quella che considera
legittima questa procedura (sebbene discutibile sotto molti aspetti). Tuttavia
nutriamo forti perplessità a riguardo e siamo convinti – come diciamo anche
nel testo dell’interrogazione - che si sia trattato di un episodio di “[…]
una gravità estrema da un punto di vista di correttezza istituzionale e ci fa
sorgere notevoli dubbi e perplessità circa la regolarità del procedimento da
un punto di vista legale e regolamentare, dubbi
che chiediamo ci vengano chiariti, nell’ottica della massima trasparenza e
regolarità dei procedimenti inerenti l’erogazione di denaro pubblico”.
A
questo punto sorge spontanea la domanda: cosa è successo in C.d.Z. 5 la sera
del 20.12.2007 quando si doveva deliberare il Bando in questione?
Appena
fatto l’appello per aprire i lavori del Consiglio l’opposizione ha ribadito
la richiesta di fare una riunione dei capigruppo per “discutere
di una grave questione inerente il primo punto in discussione” (come
preannunciato con una e-mail inviata al Presidente del C.d.Z. 5 nel pomeriggio).
Ma il Presidente del C.d.Z. 5, come se nulla fosse, ha deciso di rifiutare la
richiesta e di procedere con la votazione. L’opposizione allora ha chiesto una
sospensione per una mozione d’ordine in base all’Art. 18. Anche questa
richiesta è stata ignorata.
A
quel punto l’opposizione compatta ha abbandonato l’aula e la maggioranza da
sola ha proseguito con la votazione del punto riguardante il Bando. I
consiglieri presenti erano pochi, ma si sentivano tranquilli perché ci si
trovava in modalità di “seconda convocazione” essendo venuto meno il numero
legale nel precedente Consiglio del 13.12.2007 proprio sul medesimo punto. Il
risultato è stato di 13 favorevoli (FI, AN, LN, D) e 1 astenuto (UDC). Quindi
14 votanti compreso il Presidente del C.d.Z. 5.
A
questo punto è sorta una seconda contestazione perché il Decreto Legislativo
18 agosto 2000, n. 267, “Testo unico
delle leggi sull'ordinamento degli enti locali” al punto 2 dell’Art.
38 stabilisce che per la validità delle sedute è necessario “[…]
che in ogni caso debba esservi la presenza di almeno un terzo dei consiglieri
assegnati per legge all'ente, senza computare a tale fine il sindaco e il
presidente della provincia.” Secondo alcuni ciò corrisponderebbe alla
necessità che risultino presenti 14
consiglieri, escludendo dal conteggio il Presidente; mentre secondo altri i 14
che sono risultati presenti alla votazione sono sufficienti a garantire il
numero legale.
E con questo dilemma si è concluso l’ultimo C.d.Z. 5 prima del Natale. La maggioranza è rimasta in aula da sola e ha continuato a votare tutti i rimanenti punti all’ordine del giorno, ma con la spada di Damocle sulla testa di vedere tutto annullato qualora risultasse che quei 14 votanti, tra cui il Presidente, non siano considerati sufficienti a garantire il numero legale. D’avvero un bel “pastrocchio” per festeggiare il Natale!
Pubblicato su LA CONCA - Anno XVI N° 1 - Gennaio 2008 - pag. 5
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