La Conca Anno X N° 6 - Giugno 2002   - www.laconca.org  - on line    

C.d.Z. 5 SULLA CASA: 

"AFFITTI E SFRATTI"

di LUCA GANDOLFI (*) - luca.gandolfi@tiscali.it

Il 15 maggio si è svolto il tanto atteso Consiglio di Zona 5 straordinario sulla Casa: "Affitti, Sfratti e Edilizia Residenziale Pubblica". A chiederlo era stata la Commissione Casa della zona 5 nell'ormai lontano ottobre del 2001. I regolamenti prevederebbero che la convocazione avvenga entro 15 giorni, ma di tempo, come si può facilmente notare, ne è passato molto di più. Di per sé il ritardo sarebbe anche potuto essere accettabile se fosse servito a garantire la presenza delle diverse autorità invitate: Assessore E.R.P. della Regione Lombardia; Assessori competenti del Comune di Milano; ALER Milano; sindacati degli inquilini e comitati di quartiere. Invece, gli unici ad essere presenti alla serata erano i comitati di quartiere e il SUNIA. Della Regione, del Comune e dell'ALER neanche l'ombra!

Scarsa anche l'affluenza dei cittadini, inevitabile conseguenza di una pubblicizzazione assolutamente insufficiente.

La serata iniziava male, ma c'era almeno la speranza di riuscire a portare a coronamento l'importante documento che la Commissione Casa aveva tenuto in gestazione per quasi nove mesi e sul quale vi era stato il completo accordo da parete dei membri della Commissione: tre di maggioranza (Morana di FI, Gallia di AN, Giancola del CCD) e i due di minoranza (Gandolfi dei DS e Zaolino della Margherita). Un tempo lungo ma necessario per apportare continui ritocchi e giungere così ad un documento che fosse condivisibile da tutti ed arrivasse ad un voto unanime da parte del C.d.Z. 5. Sarebbe stato un segnale politico importante.

Purtroppo tutto questo lungo ed accurato lavoro preparatorio compiuto dalla Commissione Casa è stato mandato in fumo da un assurdo emendamento proposto dalla Lega e votato dalla maggioranza di centrodestra, nonostante il parere contrario del Presidente della Commissione Casa, Antonino Morana di Forza Italia.

L'approvazione di tale emendamento, che introduceva gravi elementi discriminatori nei confronti degli extracomunitari regolari, rendeva assolutamente invotabile l'intero documento. Per protesta il centrosinistra abbandonava l'aula e la maggioranza di centrodestra non era in grado di garantire il numero legale. Si chiudeva così il C.d.Z. 5 del 15 maggio.

Il discorso riprendeva il 23 maggio, in seconda convocazione, con le dichiarazioni di voto. Il centrosinistra confermava la sua posizione ribadendo di aver valutato positivamente il documento prodotto dalla Commissione Casa, purtroppo stravolto e reso "invotabile" dall'emendamento dalla Lega. Pertanto il centrosinistra abbandonava nuovamente l'aula e non lo votava.

Lo stesso Morana (FI), Presidente della Commissione Casa, chiedeva in extremis che il documento venisse ritirato, sostenendo - anche lui - che l'emendamento della Lega lo stravolgeva e lo snaturava. Il Presidente del C.d.Z., Pessognelli, rispondeva "pikke", dicendo che era ormai troppo tardi per ritirarlo e che si era già in fase di voto. Gli replicava ancora Morana il quale annunciava il suo voto di astensione, a cui si aggiungeva l'astensione di Marzocco (anche lui di FI).

Alla fine di questo battibecco tra presidenti, il documento è stato approvato. Rimaniamo sconcertati dal comportamento della maggioranza che ha dapprima sconfessato le indicazioni di voto di un suo presidente di commissione e, allo stesso tempo, ha svilito e umiliato l'importante lavoro svolto nel corso degli otto mesi di vita dalla Commissione Casa.

 

Ultima ora - Gli eventi descritti nell'articolo hanno prodotto una clamorosa ed importante conseguenza nel C.d.Z. del 6 giugno: il consigliere Antonino Morana (FI) ha presentato le sue dimissioni irrevocabili dalla carica di Presidente della Commissione Casa. E tanto per non lasciare spazio ad equivoci, Morana ha specificato per iscritto le motivazioni che lo hanno portato a tale decisione (citiamo): "la motivazione per la quale è scaturita questa decisione è stata l'approvazione dell'emendamento riguardante i nuovi requisiti per il diritto alla Casa presentato dalla Lega e votato da questo Consiglio la sera del 15/05/2002. Nonostante il mio parere negativo l'emendamento non è stato ritirato e la votazione ha, di fatto, dimostrato la sfiducia nei miei confronti. Questo emendamento, che ritengo contrario all'Art. 3 della nostra Costituzione e con i principi e le convinzioni che hanno sempre mosso il mio agire politico verso l'eguaglianza e il sociale, di fatto, ha stravolto il senso del lavoro sulle problematiche della Casa che per mesi la Commissione da me presieduta ha svolto con grande impegno, facendo emergere la grave situazione legata al liberismo selvaggio degli affitti e degli sfratti e, nel contempo, indicando alle istituzioni competenti come risolvere il problema di chi disperatamente da diversi anni cerca Casa. In fede: Antonino Morana".

Il consigliere Morana merita la massima solidarietà e rispetto. La sua maggioranza di centrodestra invece merita una sola parola: VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!!!

 

(*) Membro di minoranza della Comm. Casa della Zona 5

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