La Conca Anno X N° 6 - Giugno 2002   - www.laconca.org  - pag. 6    

ANTENNE: COMUNE CONTRO, 

REGIONE A FAVORE

Il Consiglio Comunale approva una mozione del centrosinistra contro le antenne. Il giorno dopo la Regione cancella il principio di cautela.

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@tiscali.it

È proprio vero: le belle notizie sono sempre accompagnate da quelle brutte. E così è stato per la questione delle antenne. Il 3 giugno il Consiglio Comunale ha approvato una mozione proposta dal centrosinistra per la sospensione delle installazioni di antenne per la telefonia cellulare nei pressi di alcuni impianti sportivi comunali gestiti dalla Milanosport, tra cui anche quella di via Sant'Abbondio.

Neanche il tempo di assaporare la buona notizia che già nel pomeriggio del giorno seguente la Regione Lombardia cambiava le carte in tavola. La maggioranza di centrodestra in Consiglio Regionale, infatti, approvava la proposta di modifica della legge sull'elettrosmog presentata dalla Giunta Regionale che posticipa al 2003 l'entrata in vigore della norma (emendamento Monguzzi) che stabiliva per le antenne per telefonini, radio e tv, una distanza minima di almeno 75 metri da asili, scuole, ospedali, carceri, oratori e parchi gioco.

Il buon senso dimostrato dal Consiglio Comunale solo poche ore prima viene reso vano dal voto in Consiglio Regionale. Il "principio di cautela" in favore della salute pubblica viene così nuovamente calpestato e prevalgono i forti interessi economici dei gestori della telefonia cellulare, appoggiati dal Governo Berlusconi che ha addirittura fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la Legge Regionale e il limite dei 75 metri.

Posticipare l'entrata in vigore della norma sui 75 metri vuole dire, di fatto, attendere che la Corte accolga il ricorso del Governo, dichiarando decaduta la norma senza che questa venga mai applicata. Nessun "fastidio" ai gestori della telefonia, neanche per qualche mese!

Una bella lezione per quelli che - come il sottoscritto - erano ancora convinti che in democrazia contasse ancora la volontà dei cittadini e che questa dovesse prevalere anche sugli interessi economici e le lobby di potere. A questa osservazione si ribatterà che la democrazia ha dato la maggioranza per governare al centrodestra, ma questo non vuole certamente dire che i cittadini hanno firmato una cambiale in bianco. Se la Giunta Formigoni e il Governo Berlusconi sono così sicuri che "la maggioranza dei lombardi e degli italiani" vogliono le antenne vicino alle scuole e agli asili, beh, che abbiano il coraggio di chiederglielo con un Referendum.

 

ALCUNI DATI

Secondo l'ultimo censimento dell'ARPA (Agenzia Regionale Protezione dell'Ambiente) a Milano ci sono 897 antenne, di cui: 48 ripetitori tv, 90 per le radio, 759 per la telefonia mobile.

In un recente studio condotto dal Governo tedesco, durato tre anni, è stato chiaramente documentato il legame tra emissioni prodotte dalle antenne della telefonia mobile e patologie insorte nei bovini.

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