La Conca Anno X N° 5 - Maggio 2002   - www.laconca.org  - on line    

MANIFESTI ELETTORALI ABUSIVI: 

NESSUNO PAGA !

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@tiscali.it

Era lunedì 29 aprile e mi accingevo a trascorrere una serata tranquilla davanti alle televisione guardando la trasmissione Report su RaiTre. Tra i vari servizi proposti - tutti molto interessanti - mi ha particolarmente colpito quello sui MANIFESTI ELETTORALI ABUSIVI. Una prima inchiesta di Report su questo tema era stata mandata in onda nella puntata del 29 ottobre 2000 (vedi il sito www.report.rai.it). In entrambi i casi l'inchiesta faceva riferimento a quanto avvenuto a Roma, ma il problema è diffuso in tutto il territorio nazionale e Milano non fa certo eccezione. Tanto è vero che nel settembre del 2000 il giornalista che ha curato il servizio per Report, Francesco Lombardi, mi aveva contattato telefonicamente per sapere quale era stata la risposta all'interrogazione con oggetto "affissioni abusive durante la campagna elettorale delle elezioni circoscrizionali del 13 giugno 1999" da me presentata in Consiglio di Zona 5 nelle mie funzioni di consigliere di zona per i DS.

Purtroppo non era stato possibile soddisfare la curiosità del giornalista perché, nonostante l'interrogazione fosse stata presentata nel gennaio 2000, dopo nove mesi nessuna risposta era ancora pervenuta. E ancora molto ho dovuto attendere prima di ricevere la risposta che è giunta solo nel maggio del 2001: più di un anno! Per l'esattezza ci sono voluti ben 473 giorni, invece dei 45 previsti dal Regolamento del Decentramento Territoriale all'Art. 30.

Lasciamo perdere le poco fruttuose polemiche sui tempi vergognosamente lunghi delle risposte alle interrogazioni e vediamo quali dati venivano forniti relativamente alle affissioni elettorali abusive alle elezioni circoscrizionali del 13 giugno 1999.

Un primo dato lasciava un po' perplessi: nessuna sanzione risultava infatti elevata per affissioni abusive nella nostra Zona 5. Tutti bravi e corretti nella nostra zona? Per chi ha buona memoria e ha vissuto quella e altre campagne elettorali nella nostra zona sa che non è così. Questo dato vuole semplicemente dire che nessuno si è preso la briga di sanzionare le numerose affissioni abusive che ci sono state anche in quell'occasione. La ragione la capiremo tra poco.

Per quanto riguarda invece Milano nel suo complesso risultavano defissi e sanzionati 357 manifesti per un totale di circa 39 milioni di lire di multe. Entro i termini previsti dalla legge (60 giorni) solo una di queste sanzioni risultava pagata, le altre - ci veniva spiegato - divenivano di competenza dell'Ufficio Regolamenti di via Rugabella che avrebbe provveduto ad emettere ingiunzioni.

Come mai solo uno ha pagato? E gli altri? Semplice: gli altri fanno ricorso e nella stragrande maggioranza dei casi lo vincono. Perché? La ragione ce la spiega bene il giurista Carmelo Tulumello (http://www.giust.it/articoli/tulumello_affissioni.htm) quando afferma che l'indirizzo interpretativo della normativa vigente "vuole quali unici responsabili della condotta illecita i materiali autori della violazione, ritenendo quindi accoglibili le motivazioni dei ricorrenti sostanzialmente ed univocamente basate sulla totale estraneità degli stessi alla dinamica dei fatti, atteso che l’affissione viene curata da soggetti diversi dai committenti o candidati".

Insomma, la responsabilità ricade su chi materialmente affigge i manifesti ("gli attacchini"), e quindi per far sì che le multe vengano pagate sarebbe necessario che la Polizia Municipale cogliesse sul fatto chi affigge i manifesti elettorali fuori degli spazi assegnati ad ogni partito. Il che è assai improbabile, per non dire praticamente impossibile.

Ed ecco allora che si spiega perché nella nostra Zona 5 nelle elezioni circoscrizionali del 1999 non sono state elevate multe: sarebbe stata fatica sprecata. Il risultato era comunque lo stesso. Nessuno le avrebbe pagate. E se anche il ricorso fosse andato male (caso raro) sarebbe bastato aspettare la sanatoria che periodicamente i vari governi fanno. L'ultima risale al dicembre 2001 (governo di centrodestra), mentre quella precedente al 1996 (governo di centrosinistra). Se sotto l'aspetto delle sanatorie centrodestra e centrosinistra purtroppo si assomigliano, la situazione cambia parecchio quando si verifica quali partiti maggiormente ricorrono all'affissione abusiva: circa il 90% dei manifesti abusivi sanzionati sono dei partiti del centrodestra, in particolare Forza Italia e Alleanza Nazionale che sono anche i partiti con maggiori risorse economiche alle spalle e quindi in grado di produrre una quantità maggiore di manifesti.

Insomma, se vogliamo sperare di vedere affissi i manifesti elettorali solo negli spazi assegnati a ciascun partito dobbiamo davvero sperare in un miracolo, perché le leggi di certo non funzionano, ma forse a "qualcuno" va bene così.

Riassumendo, al contrario delle multe comminate ai semplici cittadini, le multe per affissione di propaganda politica abusiva, per diventare effettive, devono passare dalla prefettura che ha 5 anni di tempo per emettere un'ordinanza di pagamento. Ma prima che la prefettura possa emettere la sua ordinanza i politici e i partiti multati hanno tempo 60 giorni per fare ricorso e quasi sempre questi ricorsi vengono accolti. Il risultato, in pratica, è che NESSUNO PAGA.

Cosa succederebbe se tale meccanismo potesse essere adoperato anche dai comuni cittadini quando prendono una multa per divieto di sosta o perché passano col rosso? Perché per il comune cittadino queste "regole" non valgono mai?

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