La Conca Anno X N° 5 - Maggio 2002   - www.laconca.org  - on line    

EUTANASIA: SI O NO?

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@tiscali.it

In quest'ultimo periodo si è fatto un gran parlare dell'eutanasia e della possibilità o meno di "staccare le macchine". Si è anche fatta distinzione tra "accanimento terapeutico" ed eutanasia vera e propria. Non è intenzione di chi scrive addentrarsi in sottili distinzioni terminologiche e tecniche, sebbene queste siano estremamente importanti e comportino delle differenze sostanziali. Si vuole invece puntare l'attenzione su un aspetto che potremmo definire "di principio" secondo cui le legittime convinzioni di alcuni non possono (o non dovrebbero) prevalere su quelle di altri.

Cosa vuol dire? Per spiegare meglio il concetto farò un esempio partendo proprio dalle convinzioni del sottoscritto.

Per quanto riguarda la mia persona sono assolutamente contrario all'eutanasia. Ritengo infatti che la vita sia un'esperienza unica e quindi meritevole di essere vissuta fino in fondo. La sofferenza, anche la più estrema, fa comunque parte della vita. Queste ed altre sono le ragioni per le quali sono fermamente contrario all'eutanasia per quanto concerne la mia persona. Ma questa è sono una scelta personale e tale deve rimanere. Nessuno deve arrogarsi la pretesa di far divenire le proprie convinzioni personali leggi valide per tutti. Ciascuno deve avere il diritto di poter scegliere in base alle proprie convinzioni cosa preferisce per la sua persona. Tale scelta deve però essere compiuta direttamente dalla persona interessata nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, e non da altri, neppure se si tratta di parenti stretti.

Del resto se una legge dello stato consentisse l'eutanasia, ciò non vorrebbe dire che tutti sarebbero obbligati a praticarla, ma solo che ognuno potrebbe scegliere in base alle proprie convinzioni personali. Viceversa, se una legge impedisse l'eutanasia, tutti sarebbero vincolati al rispetto di tale norma, anche coloro che sono favorevoli all'eutanasia.

Ed è proprio questa la questione "di principio": nessuna legge che riguardi questioni etiche legate alla coscienza personale degli individui dovrebbe far prevalere in alcun modo le convinzioni degli uni a danno degli altri. Dovrebbe invece, più semplicemente, lasciare libera scelta alla coscienza di ciascuno.

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