La Conca Anno X N° 3 - Marzo 2002   - www.laconca.org  - on line    

FORZA ITALIA IN ALTO MARE

di LUCA GANDOLFI - luca.gandolfi@tiscali.it

Eccoci giunti all'ormai tradizionale appuntamento con la sempre più nota e seguita telenovela della zona 5: "lotte in famiglia in casa Forza Italia". Una nuova puntata che parte proprio dai commenti che ha suscitato tra i consiglieri di zona di Forza Italia l'articolo "Aria di tempesta in Forza Italia" apparso sul numero di febbraio del nostro giornale.

Il primo ad esprimersi è stato Marzocco (ultimo capogruppo di FI, dimessosi da tale incarico nel C.d.Z. 5 del 31/01/2002), il quale prima dell'inizio del C.d.Z. del 28/02/2002 si è avvicinato al sottoscritto borbottando qualcosa del tipo "Ma La Conca non ha nulla di meglio da fare che occuparsi dei problemi di Forza Italia? Con tutti i problemi importanti della nostra zona … Certi articoli non aiutano certo a trovare una soluzione."

Passano pochi secondi e vengo avvicinato dal consigliere Scarcella (FI) che con il sorriso sulle labbra si complimenta con il sottoscritto per l'articolo e mi stringe addirittura la mano per aver bene interpretato con le parole "deluso e disgustato" il suo stato d'animo per il comportamento dei suoi colleghi di partito nelle vicende della sua candidatura a membro della Commissione Bilancio. Due modi estremamente diversi di valutare lo stesso articolo. Nulla di male.

A Marzocco vorremmo però ribattere che La Conca si occupa di tutti i problemi importanti della zona 5, tra cui anche quelli del partito che ha il maggior numero di consiglieri eletti in C.d.Z. 5 (ben 17): Forza Italia. Riteniamo doveroso da parte del nostro giornale portare a conoscenza dei lettori i problemi di questo partito poiché questi si ripercuotono inevitabilmente sul modo in cui la maggioranza di centrodestra "governa" - se così si può dire - la Zona 5, creando ulteriori problemi alla cittadinanza invece di risolvere quelli esistenti.

Ci piace inoltre ricordare che è Marzocco - e non certo il sottoscritto - ad essersi dimesso da capogruppo di Forza Italia. Se poi a Marzocco fa piacere pensare che i problemi del suo partito siano dovuti a cause esterne e non si riescano a risolvere per colpa di un articolo su un giornale di zona, beh, faccia pure. Del resto fa sempre comodo trovare un capro espiatorio. Siamo però convinti che Marzocco sappia molto bene che i problemi che attanagliano il suo partito nascono da lontano e sono estremamente seri e complessi, ed è proprio per questa ragione che non sono ancora stati risolti.

Ma riprendiamo a narrare della telenovela. Dal C.d.Z. 5 del 31/01/2002 il gruppo di Forza Italia continua a rimanere privo del capogruppo, causando un evidente imbarazzo al Presidente forzista del C.d.Z., Angelo Pessognelli, ogni qual volta vi è stata l'esigenza di una riunione dei capigruppo nei C.d.Z. del 4, del 21 e del 28 febbraio.

Dopo le dimissioni di Marzocco da capogruppo di FI, infatti, nessuno si è più voluto assumere tale incarico. La spiegazione ci è stata data in modo informale proprio da un consigliere di questo gruppo in costante crisi, il quale alla domanda "Ma è così difficile trovare un nuovo capogruppo?" ha risposto (sottovoce e con un sorriso beffardo sulle labbra): "Non c'è nessuno che si vuole suicidare".

Come dargli torto!? Basta vedere in quali condizioni sono costretti a lavorare gli stessi Presidenti di Commissione di FI, sempre sotto la spada di damocle di un gruppo spaccato in due che spesso in Consiglio non è in grado di garantire il passaggio delle delibere.

Il caso più macroscopico è quello del Presidente della Commissione Urbanistica e T.T.V., Giovanni Ferrari, che da quando ha letto pubblicamente nel C.d.Z. del 26/11/2001 la sua lettera contro l'allora nuovo capogruppo Marzocco (pubblicata su La Conca di dicembre), si ritrova nell'impossibilità di far passare qualsiasi parere o proposta proveniente dalla sua Commissione se non c'è l'appoggio delle opposizioni.

L'ultimo caso risale al C.d.Z. del 28 febbraio, quando per un solo voto non è riuscito a far passare il parere positivo espresso dalla sua maggioranza in Commissione sulla concessione edilizia riguardante la costruzione di una Residenza Sanitaria Assistenziale in via Baroni. In questo caso, infatti, le opposizioni hanno votato contro in modo compatto, motivando con uno scritto molto dettagliato le ragioni della loro scelta. Nessuna motivazione, né verbale né scritta, hanno invece fornito la Lega e il consigliere Papa (FI) per la loro astensione che si è rivelata decisiva.

Dopo questa ennesima delusione, che si aggiunge a una lista sempre più lunga (Alba di Luce, PPTU, ecc.), Ferrari se ne è andato a casa, lasciando che il punto successivo trattato nella sua Commissione venisse illustrato dal Presidente del C.d.Z. 5. In questo caso c'è stato l'appoggio delle opposizioni e il parere sullo spostamento del Centro Sportivo originariamente previsto sull'area del Baravalle in due nuovi siti, ha avuto esito positivo (29 favorevoli; 0 contrari; 3 astenuti: Luccietto di FI, Rusconi e Procaccini di AN; PRC non ha partecipato al voto).

Come dimenticare poi gli strascichi della mancata elezione in prima battuta di Scarcella (FI) che era il candidato di FI a membro della Commissione Bilancio. Nel C.d.Z. del 21 febbraio, infatti, era prevista la surroga di Scarcella, dimissionario, dalla Commissione Bilancio. Il consigliere Marzocco chiedeva una sospensione dei lavori per una riunione del gruppo di FI che durava più di 20 minuti. Il Presidente del C.d.Z., informato dell'esito della riunione, annunciava al consiglio che il punto veniva rinviato poiché Forza Italia non era stata in grado di trovare un accordo sulla candidatura. Un ulteriore esempio di come il gruppo di Forza Italia si trovi ancora in alto mare.

Chissà, forse per vedere risolti i problemi del gruppo di Forza Italia del C.d.Z. 5 dovremo attendere che intervenga direttamente Berlusconi (padre e padrone del partito). Almeno in questo frangente avrà un interesse legittimo e non un conflitto di interessi. Un caso più unico, che raro.

 

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